Calcio

LA TATTICA. COME CALABRO HA ELIMINATO LA TERNANA

Innanzitutto facendo più di una mossa, qualcuna anche rischiosa, ma se poi i risultati sono vincenti, allora, va inevitabilmente archiviata come riuscita.

Calabro ha presentato una formazione sbilanciata in avanti, con poco incontrismo a centrocampo – diminuito ancor più con la sostituzione di Damiani e Mignanelli – ma ciò va visto nell’ottica di una virtuale partita intera, una sorta di secondo tempo in cui si è passati inaspettatamente in vantaggio.

Certo, le mosse del collega Calori lo hanno aiutato molto, visto che la Ternana, che pure aveva “vinto” quel primo tempo sotto la neva, è stata inspiegabilmente rivoluzionata e le modifiche hanno lasciato tutte a desiderare. Sette giorni prima, ad esempio, oltre a un insuperabile portiere Gagno, la difesa – con il giovanissimo mazzarani – aveva funzionato molto bene, Bifulco era apparso pericolosissimo in attacco e il centrocampo aveva garantito quantità e qualità. Tutto ciò è stato cancellato dalla rivisitazione totale di una squadra in cui qualcuno ha giocato anche fuori ruolo.

Calabro ha rischiato e ha vinto. Ha cambiato l’iniziale 3-4-1-2 ancora due volte, facendo diventare la Viterbese sempre più offensiva e chiedendo nel finale ai giocatori il sacrificio di difendere anche il gol di Bismark fino al triplice fischio.

Gli hanno dato una mano quasi tutti, a cominciare dai due attaccanti che hanno segnato, per terminare al portiere, che sette giorni prima non c’era e che ha dimostrato quanto sia importante schierarne uno bravo ed esperto.

L’ALLENATORE CALABRO
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