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SILAS: “PER QUAGLIARELLA L’ETA’ NON È UN PROBLEMA!”

Il brasiliano Paulo Silas, ex centrocampista di Sampdoria e Cesena già ai Mondiali nel 1986 e a Italia ’90, è stato ospite della rubrica “Pezzi da 90” ideata e condotta da Massimo Boccucci sull’emittente umbra Radio Onda Libera.
Segue sempre il calcio italiano?
“”Sì, qui siamo tutti innamorati del calcio italiano e ci piace vederlo”.
Cosa le è rimasto delle esperienze con Cesena e Sampdoria arrivando in Italia subito dopo il Mondiale del ’90?
“Le cose migliori con dei ricordi bellissimi. A Cesena ho avuto come allenatore Lippi e nella Samp di Boskov c’erano Mancini, Vialli e Cerezo con il quale sono molto amico ancora oggi”.
Conosce un certo Quagliarella?
“Certamente, ed è fortissimo. L’età per lui non è un problema, del resto conta poco se si ha il piacere di giocare. Si vede subito che a lui piace. Oggi si può arrivare anche oltre i quarant’anni. Da noi Zé Roberto ha giocato fino a 43 anni”.
Chi è il giocatore del campionato italiano che le piace di più?
“Donnarumma è un eccellente portiere. Poi penso a Bonucci, Verratti, Insigne e Florenzi”.
Come valuta in Champions la batosta subita dal Real Madrid al Bernabeu contro l’Ajax e l’eliminazione del Psg col Manchester United?
“L’allenatore dell’Ajax aveva detto che sarebbe andato a Madrid a fare una bella partita e non è certo stato un presuntuoso. Lo ha fatto. Il Real non è più quello di Ronaldo. Ho visto una squadra stanca e appagata, non ha fame dopo aver vinto tutto. Il Psg ha grandi calciatori ma non ha la tradizione di altri club europei come Juve, Inter, Milan e Bayern”.
La Juve può rimontare due gol all’Atletico Madrid?
“Credo di sì. La sfida è di tensione più che tecnica. Può farcela se usa la testa, si mantiene fredda e pensa a giocare. Non deve accettare le provocazioni, pensando al brutto gesto di Simeone a Madrid”.
Il suo Brasile quando può tornare ai livelli che gli competono?
“Molte cose sono cambiate in questi anni, oggi abbiamo un commissario tecnico forte e dei buoni giocatori che stanno maturando qui prima che fuori dal Brasile come accaduto in passato. Peccato che Neymar non riesca a equilibrarsi”.
Ha visto Paquetà come si è ambientato subito bene al Milan: cosa pensa di lui?
“Ha il fisico per giocare in un campionato difficile come quello italiano. In Brasile larga parte dei giocatori sono piccoli. Lui ha tecnica ed è forte anche fisicamente. Non è una novità, s’è visto subito che aveva talento e potenzialità”.

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