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Viterbese , “l’urlo di Catania”! Non sarà celebre come quello di Munch, ma è sempre un bel “quadro” messo in galleria da Antonio Calabro e dai suoi ragazzi. Un passaggio importante di una stagione particolare – di un inizio che mai arrivava – e che deve ancora scrivere pagine importanti, prima di passare agli archivi. L’allenatore gialloblu è lì, in testa al gruppo, per giocarsi ogni minima opportunità
La vittoria di Catania, si può considerare il “capolavoro” della gestione-Calabro?
“No, è solo un percorso di crescita. Certo, è indubbio che un successo ottenuto in una piazza così importante, in uno stadio storico, al cospetto di una avversaria con ambizioni di serie B, non possa essere archiviato come ordinaria amministrazione. Però noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada, senza stare più di tanto a guardare qua e là, Abbiamo ancora troppo da fare!”
Un percorso, quello della Viterbese, che si snoda ancora su due binari, il campionato e la Coppa Italia. Dove ha più chances di arrivare in fondo?
“Noi siamo impegnati alla stessa maniera su entrambi i fronti e cerchiamo di non mollare di un millimetro su nessuno di essi. Ci piacerebbe fare dei playoff importanti di campionato, ma se dovessimo andare in fondo in Coppa Italia – e risparmiare qualche turno preliminare – non sarebbe una cattiva idea, soprattutto visto l’enorme dispendio di energie che questi ragazzi stanno producendo”.
La Coppa Italia, peraltro, è una competizione che piace molto alla società, che vorrebbe “vendicarsi” della finale di Alessandria dello scorso anno. Ora in programma c’è la gara di ritorno a Trapani: troverete un’avversaria diversa da quella incontrata qualche giorno fa in campionato?