Pallavolo

Il “Premio Lucio Bellone” 2019 all’arbitro Giulia Antonia Marra

L’arbitro Giulia Antonia Marra ha ricevuto il Premio Bellone 2019,  un riconoscimento nel ricordo di Lucio, fischietto storico del nostro movimento e Presidente della Commissione Gare. 

Il premio, dedicato all’ufficiale di gara regionale che oltre ad aver svolto con professionalità e competenza il proprio ruolo ha saputo conseguire importanti risultati nell’ambito universitario, è andato a Giulia che ha conseguito la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma con voto 106/110 dopo aver discusso una tesi sperimentale dal titolo “Impatto dell’indice di massa corporea sull’efficacia a breve e lungo termine dei farmaci biologici in pazienti con Psoriasi”, frutto del lavoro di due anni svolto presso l’Istituto di Clinica Dermosifilopatica e presso l’ambulatorio di Psoriasi e Malattie Autoimmuni della prof.ssa C. De Simone. Marra, inoltre, è abilitata alla professione di medico chirurgo con voto 270/270 al policlinico universitario A. Gemelli di Roma. 

Abbinata alla targa, consegnata durante l’assemblea delle società del Lazio di domenica 13 ottobre dalla moglie di Lucio, Mariella Ciurleo, dal presidente FIPAV Lazio Andrea Burlandi, dal responsabile degli arbitri regionali Stefano Cesare e dal direttore eventi Luciano Cecchi, verrà assegnata anche una borsa di studio.

“Ho sempre detto che è anche grazie alla pallavolo se ho raggiunto certi traguardi professionali – ha dichiarato Giulia Antonia Marra durante la consegna del premio Bellone – soprattutto durante gli ultimi anni di università in cui la mole di studio era tanta, gli esami difficili e uscire il sabato per andare ad arbitrare era l’unico momento di svago, divertimento e distrazione che potevo concedermi. Un aneddoto di cui vado particolarmente fiera? Due giorni prima di discutere la tesi di laurea ho arbitrato la prima partita di campionato. Mi lega un rapporto speciale con la pallavolo di Roma e del Lazio che mi hanno accolta due anni fa da bambina di un piccolo paesino del sud con una valigia carica di speranze, paure e sogni. Grazie al volley, mi sento cresciuta caratterialmente e professionalmente”.

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