US Viterbese

MERCATO IN USCITA. CALI’ NON E’ PIU’ DELLA VITERBESE

Finisce l’avventura di Calì alla Viterbese, di un attaccante preceduto da squilli di tromba eppoi, nella realtà, mai entrato davvero nel progetto. Del divorzio ne ha dato comunicazione la società gialloblu in modo assai stringato: “La U.S. Viterbese 1908 comunica la rescissione consensuale del contratto del calciatore Aimone Calì.”

Questa l’intervista a Calì del settembre scorso.

  • Una gavetta non di poco conto, nonostante la tua giovane età, soprattutto se ci si contano le due stagioni al Montespaccato, dove hai segnato la cifra record di 61 gol in due stagioni.

“Non mi lamento, neanche della scelta che feci, di scendere in Eccellenza, dopo quelle esperienze in categorie superiori che non mi avevano gratificato. Beh, l’avventura al Montespaccato è stata molto bella e sono felicissimo di aver optato per quel campionato, anziché per la serie D, dove pure avevo delle offerte. Ho segnato in tutti i modi, ma diciamo che la categoria ti aiutava un pò.”

  • Beh, innanzitutto pochi ci riescono, anche in Eccellenza, eppoi raramente capita che da lì si finisca all’Atalanta …

“Vedevo spesso degli osservatori alle nostre partite, poi cominciai a ricevere dei messaggi di complimenti su Istagram da persone che non conoscevo, ma che evidentemente conoscevano me. Poi arrivo un titolo del giornale “Calì all’Atalanta” e capii tante cose. Se devo essere sincero, non ho mai pensato che l’Atalanta mi prendesse per farmi giocare in seria A, però sempre meglio essere inseriti in un certo giro, con la possibilità di prestiti importanti. Sono stato a Catanzaro, ma non ho giocato molto, per cui, a novembre, quando mi prospettarono la possibilità di venire a Viterbo, accettai immediatamente”.

  •        Gli ostacoli non finiscono mai e tu hai dovuto subirne anche uno di natura burocratica, che ti ha fatto perdere, ancor prima del Covid 19, praticamente una stagione.

“Proprio così: un errore burocratico. Il Montespaccato formalizzò il mio trasferimento il 4 luglio, anziché il primo del mese. Nessuno ci fece caso, ma di fatto avevo iniziato la nuova stagione con la società romana. Se ci sommiamo Atalanta e Catanzaro siamo al “pieno”: la Viterbese era la quarta squadra e i regolamenti non lo consentono. Il mio trasferimento fu annullato dagli organi federali competenti”.

 

 

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