Così l’hanno vista in Abruzzo: “il Teramo resuscita la Viterbese”
da Emmelle.it
Pressione sterile dei Biancorossi che subiscono l’1-0 e non recuperano: solo due pali.
TERAMO – Che dire di questo Teramo che resuscita anche la Viterbese, all’asciutto sul proprio campo da 11 mesi? La sconfitta per 1-0 arriva dall’unica conclusione a porta dei gialloblù, concretizzata a metà grazie ad un’azione viziata da fallo e una disattenzione difensiva. Il dato di fatto è che la partita la fa il Teramo, che però ancora una volta, come successo contro l’Avellino, mette sotto assedio la porta avversaria per un quarto d’ora nel finale, rimediando su taccuino, alla fine, appena due pali. Tutto qui.
La partenza è stata decisa, col Teramo a imporre il suo gioco, ed è stato al 9′ che Bombagi ha centrato il palo su punizione e Santoro ha fallito il tap-in, respinto da Daga. Il colpo di testa del rientrante Piacentini sul cross di Ferreira, una manciata di minuti oltre, ha fatto pensare a un possibile imminente vantaggio dei biancorossi ma dopo due occasioni del neo-acquisto Murilo sottoporta, arriva al 4′ il gol dei padroni di casa: una punizione vlenosa fa vagare la palla in area fin sui piedi di Markic che porta in vantaggio la Viterbese tra le proteste del Teramo per un presunto fuorigioco, non segnalato dall’assistente.
Addirittura nella ripresa è Lewandowski ad essere miracoloso prima su Beschirotto poi nello strappare letteralmente la palla dai piedi di Tounkarà. E’ questa la scossa che dà al Teramo la spinta per pressare in una sola metacampo. Paci gioca le carte Cappa per Ilari e Gerbi per Pinzauti. I biancorossi gridano al fallo di rigore per un’uscita di Daga su Cappa e poi, dopo l’ingresso di Mungo per Viero, l’occasionissima per pareggiare sui piedi di Gerbi, all’86’: prima Daga e poi il palo negano la ribattuta vincente.
La partita nel frattempo si è fatta molto spigolosa e scorretta, si accendono spesso liti (addirittura la panchina della Viterbese lancia un altro pallone in campo per disturbare la rimessa di Lewandowski) e a farne le spese sono Arrigoni e Diakitè che, in diffida e ammoniti, salteranno la partita di Palermo.