VINCENZO CERIPA RICORDA CORDELLI
SANDRO CORDELLI IL GRANDE BOMBER NASCEVA DAL GRANDE UOMO CHE ERA
di Vincenzo Ceripa
La notizia è arrivata questa mattina, proprio mentre attraversavo, camminando, la nostra Cerveteri . Purtroppo Sandro Cordelli ha perso la battaglia con il male contro il quale lottava da alcuni anni. Questa volta un centrale difensivo cattivo e maligno ha avuto la meglio sul bomber. Incredibile quante persone mi hanno fermato per avere conferma, sapere. A distanza di tanti anni, Sandro è rimasto nel cuore dei tanti tifosi, appassionati di calcio e della propria città. Ho avuto la fortuna di allenarlo per cinque anni, quattro a Cerveteri e uno a Santa Marinella. Molti oggi mi chiedono quali erano le qualità principali come giocatore, perché riusciva a segnare tanti reti. “In Sandro tutto nasceva dalla sua qualità di uomo, dalla sua visione trasparente della vita; quello che a volte poteva sembrare sufficienza e leggerezza era invece purezza di animo. La sua vita era la famiglia e il calcio. Un giocatore che non mi ha mai creato un problema. Queste qualità si manifestavano in campo, dove riusciva a trasformare il difficile in semplice. Le sue tante reti sembravano facili, anche se tutti sanno che nel calcio la realizzazione finale non e’ mai scontata. Ben strutturato, dal fisico longilineo , con una corsa elegante che univa ad una una grande rapidità di esecuzione, difficilissimo da controllare per i difensori. Il nostro Cerveteri era indubbiamente fortissimo, vincitore del campionato Interregionale, e sesto nel secondo campionato di C2, per tante giornate tra le prime tre in classifica. Era formato da grandi giocatori ma Lupo Cordelli era l’idolo del pubblico e soprattutto delle Brigate Verdeazzurre, costituitesi proprio in quegli anni e composte da tutti tifosi giovanissimi. Per questo caro Sandro, voglio accompagnare questo mio ricordo, con una foto di quel pubblico che tanto ti ha voluto bene. Penso con commozione a quando nel primo sofferto campionato di serie C2, come è naturale nel calcio, critiche venivano rivolte alla mia figura di allenatore. Ebbene dopo un goal che realizzavi venivi ad abbracciarmi dicendo “questo è per te”. Ciao Sandro sei il secondo giocatore di quella rosa che lascia la terra. Parlo di Roberto Vichi, che hai già raggiunto in cielo e sono sicuro che parlerete subito di calcio e in particolare del Cerveteri. Alla tua stupenda mamma che insieme al tuo papà, andato in cielo anni prima, ha sempre seguito la nostra squadra, a tutti i tuoi cari, le condoglianze più sentite. Per tutti siano di consolazione le parole di Sant’Agostino :”non piangiamo per averlo perso ma rallegriamoci per averlo avuto”.