AMARCORD. LA SALVEZZA DELLA VITERBESE NEL 2003
dagli articoli originali dell’epoca…
VITERBO – Viterbese, la salvezza è assicurata! Come da previsioni, la squadra gialloblù è riuscita a chiudere i conti con una settimana di anticipo garantendosi il diritto a disputare la serie C1 per la quinta volta consecutiva.
Un risultato davvero importante per una città che più volte è salita sul “banco degli imputati” per non aver saputo esprimere sapore una classe dirigente ed imprenditoriale in grado di investire sul calcio a questi livelli.
La “scommessa” di Capucci, invece, è riuscita, ha avuto successo, e questo dovrebbe riuscire a rasserenare il Presidente dopo le incomprensioni degli ultimi tempi.
La presenza in tribuna del Presidente della Provincia e del Sindaco di Viterbo dovrebbero, inoltre, essere il primo passo verso una ritrovata armonia e collaborazione tra la società gialloblù e le istituzioni locali.
Intanto è in salvo la Viterbese, capace di vincere con grande cuore la gara più importante: lo specchio di un gruppo che si proclama eccezionale, ma anche la rivincita di un allenatore come Salvatore Di Somma, chiamato da Aprea, ma poi apprezzato e confermato da Capucci.
A Viterbo il tecnico campano ha ritrovato la voglia di divertirsi con il calcio, di rivivere delle emozioni in panchina.
“In effetti – ammette Di Somma – questa squadra e questa società mi hanno ridato una voglia che non credevo di possedere più. Ero deluso da alcune esperienze non troppo positive, al punto che stavo seguendo un’altra strada nel calcio, abbandonando la panchina, ma la Viterbese mi ha fatto capire che un posto per il sottoscritto c’era ancora, così come c’erano le sensazioni di un tempo.
Tanto è vero che contro il Giulianova ero abbastanza agitato e l’arbitro, ha equivocato, allontanandomi, la mia voglia di richiamare i ragazzi e di gridare forte certe indicazioni.
La mia gioia, poi, è vedere questo gruppo così affiatato, con i piccoli problemini che ha ogni organico, capaci di compattarsi nei momenti più importanti e rivalutarsi, un gruppo che non meritava di essere bistrattato nei primi tempi della stagione con quelle ripetute e amare sconfitte.”
E così, mentre le dirette avversarie stavano a guardare, la Viterbese ha stoccato il colpo determinante battendo il Giulianova arrivando al traguardo che rivaluta una stagione cominciata male, sotto la gestione Aprea e con Bacci in panchina, una realtà, secondo gran parte degli esperti, destinata inesorabilmente alla retrocessione.
Il presente è questo: c’è soltanto voglia di godersi la gioia della salvezza vissuta quasi come un campionato vinto. Per il futuro c’è da attendere ancora qualche giorno, probabilmente dopo la trasferta di Sora, quando Capucci esporrà i propri piani e le intenzioni per la prossima stagione.
“Qualche segnale – dice il Direttore Sportivo Gugliemo Acri – il Presidente lo ha già lanciato al suo staff, di cui sono orgoglioso di fare parte anche io. Però non si è parlato di nulla in concreto, ma con una persona eccezionale come Capucci non ci si metterà tanto a trovarsi attorno ad un tavolo e a decidere per il meglio. Il Presidente ha investito in un progetto su cui era difficile crederci: all’inizio penso che in molti abbiano interpretato il suo gesto di coraggio quasi come un’avventatezza.
Ed invece i fatti gli hanno dato ragione, la Viterbese ha centrato l’obiettivo, ha pagato gli stipendi, ha un organico in cui tutti si dichiarano contenti di rimanere a Viterbo: mi sembra un quadro davvero ottimale per una società di C1. Così come, per quello che mi riguarda più direttamente, credo che anche il mercato, la prima parte e la seconda che mi ha visto impegnato in prima persona, abbia dato i suoi buoni frutti, con la riproposizione di Cingolani, la valorizzazione di Lizzori, Mazzi, Parisi”.
VITERBO – La “staffilata” di Cingolani rimarrà negli annali delle statistiche gialloblù, sia per come il ragazzo marchigiano ha bruciato il portiere avversario sotto l’incrocio dei pali, sia perché questo gol ha significato la salvezza.
Meno “drammaticamente” della rete di Martinetti nello spareggio di Nocera Inferiore di due anni fa, più incisamente del gol con cui Frau, lo scorso anno, rese matematica una salvezza mai messa in discussione.
“Da quella posizione – dice Nicola Cingolani – ci provo spesso ed anche stavolta mi è andata bene, ma la gioia è per tutti i compagni di squadra, la gioia è pensare che la rete sia servita a tutti”.
La soddisfazione della salvezza sembra suddividersi in parti eguali su tutti gli effettivi. Da Martinetti, il bomber sulla squadra con sedici gol, a Musella, il quale ha ritrovato la maglia da titolare nelle due ultime giornate, una maglia difesa con notevole bravura contro il Giulianova.
Vecchi e nuovi si sono ben integrati e hanno continuato a crescere anche i giocatori lanciati nella stagione precedente, come Mannucci (nonostante qualche infortunio), come Pollini, filtro di centrocampo davanti alla difesa.
Sia Martinetti che Pollini hanno rimediato un cartellino giallo: erano diffidati e non ci saranno a Sora, ma stavolta la cosa importa un po’ meno, perché ormai quel risultato non conterà più per la salvezza gialloblù.
“Acciacchi” ed infortuni, oltre all’inatteso caldo, hanno messo a dura prova più di un gialloblù, ma gli uomini di Di Somma non hanno mollato fino al raggiungimento dell’obiettivo.
Tra questi l’attaccante Vincenzo Santoruvo, il quale è raggiante, quanto stanco, per aver rappresentato una pedina importante della squadra. “Ho giocato trenta gare – sottolinea l’attaccante pugliese – come non mi succedeva da tanto tempo, visto che tra infortuni e cose varie non riuscivo a concludere una stagione.
Stavolta ci sono riuscito e mi sembra anche con qualche piccolo merito, che, unito a quelli dei compagni di squadra, ha contribuito a completare il mosaico, un mosaico in cui tutti hanno tirato la carretta.
Godiamoci questa salvezza eppoi penseremo al futuro che, per quanto mi riguarda, spero possa essere ancora la Viterbese. Io ho un contratto, ho accettato con entusiasmo il “progetto-Capucci” ed ora spero di proseguire il discorso con il gialloblù, con questa società, con i tifosi che non ci hanno mai fatto mancare il loro apporto, con il buon rapporto avuto con gli addetti ai lavori”.
Cifre alla mano, la salvezza parla un linguaggio molto casalingo: anche i tre punti determinanti sono infatti arrivati dal fattore campo, dove la Viterbese è giunta a quota 32, più dell’80% del totale.
Martinetti e compagni sono al sesto posto della classifica delle gare in casa: non male per una formazione che ha lottato per la salvezza!
Così come con il Giulianova è stata rispettata la serie favorevole della Palazzina (sesta vittoria e ventesimo gol), “vendicando”, peraltro, l’eliminazione dei playoff della C2 delle stagione 95-96.