Calcio

QUELLA VOLTA DI VITERBESE-PESCARA ALLA PALAZZINA: LA RIMONTA DI MARTINETTI …

SERIE C1/B – 2002/03

VITERBESE-PESCARA 2-2

VITERBESE (3-5-2): Passoni 6; Gimmelli 6,5, Zappella 6,5, Movilli 6,5; D’Andrea 6 (36’ st Aurino sv), Sammarco 6 (12’ st Filosi sv), Pollini 6, Favo 6,5, Mannucci 6,5; Santoruvo 6,5, Martinetti 7,5 (50’ st Troise sv)

A disposizione: Musella, D’Alessandro, Maisto, Kone

Allenatore: Di Somma

PESCARA (4-4-2): Santarelli 6,5; Rossi 6, Antonaccio 6, Zanetti 6, Micolucci 6,5; Palladini 6, Marziano 6, Di Fabio 6,5, Bellè 7 (32’ st Croce sv); Cecchini 6,5, Giampaolo 6,5 (7’ st Biancone sv)

A disposizione: Aprile, Nicoletto, Felci, Maggiolini

Allenatore: Iaconi

Arbitro: Giannoccaro di Lecce

Guardalinee: Cabboi-Caddia

Reti: 4’ pt Bellè (P), 30’ pt Marziano (P), 43’ pt Martinetti (V), 43’ st Martinetti (V)

Ammonito Antonaccio (P)

Note: Angoli 6-6, recuperi pt 0 e st 5’. Spettatori paganti 1648 per totale di circa 2200, con folta rappresentanza ospite. Al termine della gara si è registrata qualche scaramuccia fuori dallo stadio con lancio di alcuni sassi, ma le forze dell’ordine non hanno avuto difficoltà a contenere senza particolari danni a cose e persone.

 

VITERBO – Il Pescara parte subito forte, la Viterbese reagisce bene e parteggia: non sono mancate le emozioni!

La gara tra abruzzesi e locali ha mantenuto fede alle premesse della vigilia ed ha presentato in campo due formazioni valide e vogliose di arrivare ai tre punti finali senza particolari alchimie tattiche.

Ci stava riuscendo il Pescara, se non altro forte del doppio vantaggio che sembrava aver messo la gara sui binari di un netto successo ospite: hanno tremato i gialloblù di Di Somma, se non altro ricordando il rovescio patito in casa qualche mese fa contro la Sambenedettese. Ma quella di oggi è tutta un’altra Viterbese, che non si arrende così facilmente come allora, meglio messa in campo e con un Martinetti strepitoso, realizzatore inesorabile ed autore, nella circostanza, di una doppietta che la lasciato di stucco i circa duemila e trecento spettatori presenti alla Palazzina.

Una volta l’attaccante umbro segnava poco e soprattutto si affidava alla propria velocità, adesso sta diventando uno specialista di colpi di testa e calci di punizione. Con questi due autentici pezzi di bravura, il capitano di casa ha sfilato praticamente di tasca la vittoria al Pescara e ridato forza e morale ai suoi compagni di squadra ed ai propri tifosi.

Particolare curioso: entrambe le segnature sono arrivate al minuto n. 43, la prima volta sparando forte di testa imparabilmente da un calcio d’angolo di Favo, la seconda volta (sempre su tocco breve del centrocampista) scavalcando la barriera e piazzando il pallone sotto l’incrocio dei pali alla destra di Santarelli.

Quest’ultimo gol ha rimesso in equilibrio la partita ed ha tratteggiato il momento più critico della formazione abruzzese, visibilmente affaticata ed ormai spenta anche mentalmente, probabilmente certa di aver messo al sicuro il risultato.

Un risultato che gli uomini di Iaconi avevano inseguito nella prima parte della gara, con due reti giunte puntuali, pur non senza qualche errore della difesa laziale. Neanche il tempo di iniziare la fase di studio della gara, infatti, che sulla sinistra del fronte d’attacco si creava un eccessivo spazio per Bellè, il quale d’astuzia superava sul palo lontano Passoni con un pallonetto da posizione decentrata dopo che il portiere locale era intervenuto per una ribattuta.

Per mezzora le maglie biancocelesti, pur non sciorinando un gioco di particolare pregio, gestivano bene la gara e la suggellavano momentaneamente con il raddoppio (sfiorato poco dopo il 3-0 con una combinazione Cecchini-Bellè) di Marziano, il quale risolveva una mischia in area con un tiro che passava in mezzo a diverse gambe e finiva alla destra del portiere.

Poi, come detto, la reazione della Viterbese, a firma Martinetti, ed una gara che rivede certe dinamiche fino a prendere un’altra direzione, quella di un pareggio meritato, anche perché nella ripresa Santoruvo (oltre a reclamare un calcio di rigore), ha il colpo in canna per il suo gol, ma non ha fortuna.

CLAUDIO DI MARCO

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