VITERBESE, SCEGLI L’ALLENATORE CHE VUOI, MA CHE SIA MOLTO PIU’ BRAVO DI QUELLI VISTI FINORA
Ormai i nomi sono tanti, ma conta poco, fa parte più del folclore che dell’effettivo dettaglio delle operazioni in atto. E allora Pochesci, Sgarra, Scudieri, Scorsini e chi più ne ha più ne metta. Probabilmente la lista si allungherà ancora oppure si sgonfierà strada facendo. Tutto da vedere, ma una cosa sola è oggettiva: che sia un allenatore bravo, molto più bravo di quelli visti negli ultimi anni, soprattutto nel biennio che ha portato alla retrocessione. Basti pensare a quanti errori commessi, che sono costati molti punti – di più di quelli degli errori arbitrali – senza i quali la Viterbese si sarebbe probabilmente salvata direttamente.
Romano continua a sfogliare la margherita, a giocare su più tavoli, coltivando contanti paralleli: gli piacerebbe un giovane rampante, anche se l’ideale sarebbe un tecnico abituato a vincere la serie D, al missano a lottare fino in fondo. Non potendo puntare a uno come Carmine Parlato – che nel frattempo ha accettato di rimanere in Friuli – vero recordman di promozioni dalla quarta serie, la speranza dell’ambiente è che si scelga finalmente uno bravo, che non costringa poi chi l’ha scelto ad esonerarlo, perché poi è inevitabile, in quel caso, essere contestati.
E intanto ci si chiede come evolverà la questione del Comune e dello stadio: l’ultimo incontro diretto tra le parti si era concluso con i responsabili dell’amministrazione comunale avrebbe valutato attentamente la situazione e si sarebbero poi fatti sentire. Perplessità?