L’INTERVISTA A FABIO CAPELLO, A VITERBO, NEL SUO MOMENTO “CLOU” …
(cdm) Nel corso di una intera carriera – per un cronista di provincia che non è supportato da una realtà calcistica locale tra i professionisti – non capita quasi mai di avere un “richiamo” in prima pagina di un quotidiano nazionale sportivo.
A me è successo tre volte. Una volta in occasione della sparizione della Viterbese. Un’altra volta quando si parlava di partite truccate e qualcuno – dalla direzione del giornale – era convinto che il “pentito” si trovasse proprio a Viterbo.
Infine – la più gradevole delle tre – fu una intervista a Fabio Capello, allenatore della Roma che iniziava la sua nuova stagione dopo aver vinto lo scudetto in giallorosso.
Ne ho fatto cenno in “Facce da gol”, ma stavolta mi fa piacere riproporre proprio quella intervista, che ebbe un grande spazio sulla seconda pagina del Corriere dello Sport e, come detto, il “richiamo” sulla prima. Ecco il testo originale.
***
Fuori dallo spogliatoio del vecchio Stadio Rocchi, gremito in ogni ordine di posti, c’è grande ressa di tifosi romanisti, che tentano invano di arrivare al tanto sospirato “ricordo”, una maglia giallorossa da portare a casa.
All’interno, a pochi metri di distanza, in sala stampa, Fabio Capello appare sereno e disteso dopo la prima uscita “italiana” della sua Roma. Tre, in particolar modo, i punti dell’attenzione delle domande dei cronisti: Montella, De Rossi e Mancini. “Vincenzo – esordisce Capello – aveva bisogno di giocare, perché finora era riuscito a scendere in campo meno degli altri, soprattutto per via delle vesciche, quelle vesciche che gli hanno dato fastidio anche questa sera e che hanno consigliato per lui il cambio dopo il primo tempo. Mi sembra che fin quando è rimasto in campo, comunque, abbia fornito una risposta eloquente, quella di un giocatore su cui si può sempre contare. Ma d’altronde le sue qualità le conosciamo bene e non si possono certo discutere: per lui è stato un proficuo passo avanti, così come per l’intera squadra, che procede nella preparazione e si avvicina all’inizio della stagione nell’unico modo possibile: io alleno e i giocatori si allenano
L’intervista a Capello apparsa sul “Corriere dello Sport”
Come ogni anno di questi tempi, c’è qualche giocatore più avanti nella preparazione e qualcun altro più indietro, l’importante è lavorare senza infortuni e mi sembra che finora – per fortuna – ci stiamo riuscendo”.
Due gol in quarantacinque minuti per “l’areoplanino”, ma anche un gran gol da quasi trenta metri per Daniele De Rossi, il quale, un po’ a sorpresa per il pubblico della Tuscia, è diventato uno dei protagonisti, uno dei più applauditi, insieme allo stesso Montella, a Cassano e al “Puma” Emerson.
“De Rossi – prosegue Capello – non è certo una sorpresa per noi. E’ un ragazzo che ha delle ottime qualità e sicuramente un grande futuro.
Lo abbiamo fatto giocare l’anno scorso, lo abbiamo fatto esordire e, prima o poi, gli troveremo il tempo e lo spazio giusto per un suo inserimento in pianta stabile in questa squadra. D’altronde si era infortunato in Messico e quindi aveva perduto un po’ di tempo, per cui questa partita serviva fondamentalmente a questo, a trovare i ritmi giusti.
Se poi c’è anche la bella risposta della gente, il calore di tanti tifosi che lo sostengono, sicuramente non può che far bene al ragazzo.
Così come non è una sorpresa Mancini, visto che la società lo aveva acquistato l’anno scorso, mandandolo poi a Venezia per fare esperienza.
Adesso è con noi e vedremo in seguito la sua collocazione tattica migliore: ho più di una idea in merito, ma per il momento non la dico, almeno non prima di aver provato altre cose, altre soluzioni”.
Non si sbilancia, invece, sui pronostici riferiti al campionato e alle percentuali di successo finale della Roma.
“Non ho visto le altre – conclude il tecnico giallorosso – perchè stavamo in Messico. Soltanto ieri ho assistito in tv a Milan- Juventus, per cui non mi sembra il caso di fare pronostici, né faccio percentuali per la Roma.”
Intanto fuori, in una serata torrida, come difficilmente si ricorda a Viterbo, anche gli ultimi tifosi lasciano lo stadio, sicuri di aver visto una bella Roma, anche senza capitan Totti.
***