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I “MITICI DEL ’70”. PIERI E CAMPANI I PIU’ PRESENTI …

I più presenti furono Pieri e Campani. Il primo era un po’ l’emulo di Cera, che sapeva giocare sia da libero che da mediano. Fu tra i più bravi nella corsa al titolo, poi rimase anche l’anno successivo in serie C, ma se ne andò al mercato invernale, lasciando il suo ruolo a Vuerich. Se ne andò insieme a Carnaroli al Teramo, giocò successivamente un altro paio di anni eppoi decise di dedicarsi alla vita “normale”. Questa era una meravigliosa abitudine di quei calciatori, che non guadagnavano cifre da starci in giro per tutta la vita, che non amavano bighellonare e, subito dopo i trenta anni, si cercavano un lavoro.

Il giorno dopo la promozione in serie C un quotidiano sportivo nazionale, stilando le pagelle annuali, scrisse che il sessanta per cento della promozione andava ascritta a Pieri. Probabilmente un po’ eccessivo, che non avrà fatto molto piacere a più di un compagno di squadra, ma di certo era stato uno dei pilastri. Non soltanto per quelle trentaquattro partite giocate, senza saltarne nessuna,  ma per un rendimento costante, vincente, anche quel giorno in Sardegna, a Calangianus, dove la Viterbese incassò una inopinata sconfitta con un gol di Alpini.

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