QUELLA IDEA DEL BASKET VITERBO NATA DA GUIDO DE ALEXANDRIS …
Ottobre 1971, a Giodo De Alexandris venne l’idea di fondare una società di basket a Viterbo, ad un giovanissimo appassionato di basket, reduce da annate giocate con le giovanili della Libertas e della Garbini. Lanciò l’idea, assieme ad Angelo Valdannini (ex giocatore della Libertas in Serie B degli inizi degli anni Sessanta), a Oliviero Bruni, presidente del Pianoscarano. Conosceva Oliviero e sua moglie Adua in quanto negli anni precedenti aveva abitato proprio “lì attaccato”, come si suol dire, ovvero al primo palazzo di Strada Salamaro (che ora è denominata via Castel Almadiano). Oliviero Bruni, dopo un primo momento di riflessione, non ci assicurò tutto l’appoggio che sarebbe servito, forse per scelta societaria. Così si rivolse a Michele Bonatesta e una sera s’incontrammo sul portone di casa dove ancora abitava insieme ai genitori, in viale IV Novembre, di fronte al Collegio Cardinal Ragonesi. Accolse l’idea ancora in embrione in cui ci si rivedeva spesso. Si partì e si decise di denominare la società “Gruppo Sportivo Basket Viterbo”. Bonatesta, De Alexandris e Valdannini coinvolsero diversi amici e conoscenti che entrarono a far parte di quella nuova realtà, sia per la parte dirigenziale che per i giocatori. Aderirono Ugo Cardoni, Piergiorgio Bellacima, Claudio Cangini, Vincenzo Lucchesi, Zefferino Pasquini, Massimo Gnignera, Francesco Di Piero, Raoul Poleggi e Alfredo Bonatesta, fratello di Michele, il quale, all’unanimità, fu acclamato presidente.
La prima formazione fu composta da: Luciano Perin, Paolo Manea (questi due erano seminaristi al seminario dei Padri Giuseppini del Murialdo a San Pietro, entrambi originari della provincia di Vicenza), Guido De Alexandris, Claudio Cangini, Raoul Poleggi, Piergiorgio Bellacima, Ugo Cardoni, Germano Germani (un pugile che si divideva tra il ring e la palla a spicchi), Francesco Di Piero, Angelo Valdannini, Celestino Celestini. Convinsero anche Nevio Stefanoni a giocare qualche partita e vinsero il girone del campionato di Prima Divisione che territorialmente comprendeva le province di Viterbo, Rieti, Terni e Perugia, ma non la fase finale per l’accesso al campionato di Promozione,laddove le squadre finaliste della provincia di Perugia erano più esperte in quanto schieravano giocatori di serie superiori. Fu comunque un’esperienza divertente e soprattutto di solidarietà in quanto si formò un gruppo molto coeso.
Due anni dopo, nel 1973, Michele Bonatesta convinse l’industriale Di Marco a sponsorizzare il Basket Viterbo, che nel frattempo era salito nel campionato di Promozione, e iniziò un bel ciclo della “Di Marco Basket”.