BERRETTINI, 33 ANNI FA LANCIAVA IL SUO GIOVANE PUPILLO DEL CANUTO …
Esattamente trentatrè anni fa c’era un tecnico rampante umbro che era in corsa per portare la Viterbese in serie C, dopo aver contribuito, con la sua amicizia con il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Giulivi, a farla ripescare, dopo la retrocessione. Quel tecnico rifece da zero la squadra e la fece veramente forte, con tanti giocatori d’esperienza, ma senza chiudere la porta ai giovani. Uno di quei giovani, che a lui piaceva molto, era un viterbese, un centrocampista dai piedi buoni che riuscì a ricavarsi uno spazio in mezzo a tanti compagni di squadra più famosi di lui, giocando contro la Torres la sua partita più bella. Erano il «Maestro» e «l’allievo», erano Paolo Berrettini e Stefano Del Canuto.Oggi, dopo tanti anni, l’allievo sembra aver imparato molto e da allenatore sta guidando la sua Sorianese verso l’Eccellenza, un obiettivo costruito in tre anni, con la testa e con il cuore, insieme a una società solida, affiatata, dove nessuno può essere in grado di fare spese folli, ma insieme sono capaci a mettere insieme quello che conta di più nel calcio.
E il maestro non demorde ancora, mostrando la grinta dei giorni migliori, quella conservata di quel tecnico rampante che fu anche capace di vincere un mondiale con l’Italia Under 19. Si è inventato una seconda giovinezza grazie all’Africa, scoprendo ormai tanti anni fa il calcio del terzo mondo, facendo la spola tra l’Umbria e il continente nero, insegnando calcio e continuandolo a seguir in Italia. Nei periodi che trascorre nella penisola, infatti, lo si ritrova un pò dappertutto, a vedere le partite, con particolare predilezione per quelle della Roma e della Ternana. Eppoi la bella idea di inventarsi una tournèe italiana per i giovani del Senegal, che hanno imparato in fretta e si sono cimentati con onore contro i ragazzi italiani delle varie formazioni Primavera incontrate. Sarà il 20 aprile prossimo ad una manifestazione sportiva organizzata da Francesco Pileri e chissà che non possa essere l’occasione ideale per vedere insieme maestro e allievo, magari con l’allievo già vicino al traguardo finale.