GRANDI FIRME. ORMEZZANO NE DICE (SCRIVE) QUATTRO AL CICLISMO …
Una grande firma come quella di Gian Paolo Ormezzano, uno dei pochi superstiti dell’immensa scuola del giornalismo che non c’è quasi più, quello scritto bene, ha scritto delle interessantissime cose su BICISPORT, che ci fa molto piacere proporre anche ai nostri lettori. Complimenti.
“Io spero per il ciclismo in tifosi ancora e sempre felici di visionare con i loro occhi i pochi attimi della corsa che passa e va, corsa di cui comunque capiscono tutto, e non mai tifosi che magari, pur essendo di persona insardinati lì allo stadio, si proiettano sul display personale, su fasi della partita, per vederle e rivederle e esaltarsi e plaudire recriminare infuriarsi. Io spero che il ciclismo non solo consenta ma obblighi a lavorare di fantasia, immaginandoci la corsa che non si vede se non per rapide immagini quasi subliminali, e anche a dilatare la fantasia con l’amorosa sensibilità personale. Spero che anche da seduti si teleassista ad una continua Roubaix, a tante Roubaix fremendo di paure amorose, perché i pedalatori possono cadere su quelle pietre, e fremendo di brivido caldo se cadono.
Spero anche che i ciclisti professionisti guadagnino sempre il giusto e mai il troppo, in un mondo dove il denaro comanda tutto, dal crimine in giù. Aspetto pure il ciclista che sanamente-santamente pizzica la natica della miss tappa, mentre il calciatore è ormai bipede da stupri eccelsi e orge miliardarie con le fans. Voglio che il ciclismo mio sia sempre più zoo popolare drenato da povere bestie come siamo anche noi.
So già che perderò, ma è così bello battersi. So già che anche il ciclismo si teledeturperà di male attrazioni nel programma (tremende le avvisaglie dagli ultimi Mondiali), so già che verrò scavalcato, con il mio pesante bagaglio di passato, dall’agile tecnologico futuro. Ma è così bello poterlo scrivere, e trovare chi ti ospita. E forse chi ti legge. E forse, “forsissimo”, chi ti si affianca.”
di Gian Paolo Ormezzano