“SEMBRA IERI” (VOL. VI). LA “REGINA DELL’ESTATE” E TOCCHI …
La “regina” del calcio d’estate nella Tuscia era la Coppa dei Campioni, in cui confluivano sempre più giocatori professionisti, alcuni fermi per il primo calcio scommesse, quello plateale, con le manette scattate ai polsi direttamente negli stadi, al termine delle partite.
Tuscania allestiva sempre grandi formazioni, con Amenta (che giocava allora in serie A con la Fiorentina), Ricci, ma, soprattutto, Giordano e Manfredonia, ai quali veniva accordato un rimborso spese per partita superiore a quello che era lo stipendio medio di un impiegato. Eppoi c’era anche qualche caratteristico “premio partita”, magari pure una damigiana di olio. Quello buono, quello di Canino.
Rispondeva spesso Viterbo, che allestiva una formazione quasi allo stesso modo competitiva, con i fratelli Pellegrini, l’attaccante Claudio (cresciuto nell’Acli Primavalle eppoi autore di una buona carriera tra i professionisti, Napoli su tutti) e il difensore Stefano, vincitore di due Coppa Italia, con Sampdoria e Roma.
La Coppa dei Campioni soppiantò in tempi brevi quello che era precedentemente il torneo estivo più importante, il torneo di Giove, a cui – oltre alle umbre – partecipavano anche alcune formazioni della provincia di Viterbo.
Era seguito tutte le sere in diretta da Radio Punto Zero, che non si trovava ancora a Civita Castellana, ma, bensì, a Soriano nel Cimino, collocata in una villa ottocentesca, un po’ trascurata per la verità, ma pur sempre di grande fascino, inserita all’interno di un parco con delle grosse piante di castagno.
A gestirla era un istrionico Maurizio Tocchi, che negli anni precedenti aveva avuto un certo successo come attore, interpretando uno dei Proci nell’Odissea televisiva diretta dal regista Franco Rossi nel 1968.
Tocchi, dalla imponente stazza fisica, si era in parte ritirato dalle scene e aveva creato una delle prime emittenti televisive della Tuscia, portando idee nuove ed anche un clima familiare e goliardico in cui avevano proliferato diversi giovani, non senza talento, che si avvicendavano ai microfoni della messa in onda.