IL LIBRO “BEL CALCIO SI SPERA” (2020)
Inizia con il capitolo dedicato ai cinquanta anni della vittoria in campionato della Viterbese e termina con un capitolo sul Coronavirus, su come la Tuscia, la serie C e il calcio in generale hanno vissuto l’emergenza epidemiologica.
compendio-Bel-calcio-si-spera-Copia-1In mezzo tante storie di calcio, più o meno recenti, con una propensione per il passato. Protagonisti più o meno famosi, alcuni molto noti, come Gigi Riva, raccontato nel ritiro precampionato di Acquapendente insieme al suo Cagliari. Oppure come Corrado Viciani e la Ternana dal gioco corto, con le due sfide con la Lazio e tanti giocatori che poi intrecciarono il proprio cammino con il calcio della Tuscia.
La storia di un grande bomber, quindi, ma anche di attaccanti di provincia altrettanto prolifici, come Erminio Tiziano e Ciro Granato, oppure fratelli, come Giorgio e Alessandro Biondelli, in un mix di calcio e ristorazione, di aneddoti del pallone e canzoni suonate alla chitarra.
E’ il settimo libro di Claudio Di Marco, ancora una volta insieme all’Accademia Barbanera, che sarà presentato a Viterbo il prossimo 27 giugno, ma che poi avrà altri appuntamenti a Roma, Terni, Tarquinia, Civitavecchia, Acquapendente e alcune tappe ancora in via di definizione.
La dedica dell’autore, in premessa, è per Giuseppe Patassini, recentemente scomparso e per tutti i “nonni” deceduti durante la fase più cruenta della pandemia, cercando di ristabilire equilibri storici e sociologici, con l’apporto culturale e di memoria che gli anziani hanno sempre assicurato alle generazioni successive.
Tornando al libro, con il sottotitolo “per credere ancora nel pallone e nella vita”, è evidente la speranza di un futuro migliore, di un calcio da ritrovare, come lo era già prima dell’emergenza e, quindi, ancora di più dopo. Un calcio da vivere quasi con lo sguardo disincantato e schietto di un bambino, che è felice di vedere rotolare un pallone su un campo di gioco e che spera di rivedere presto, al posto delle mascherine.
In questa ottica si incastrano anche storie particolari, come quella di Pampinella, che una volta era un possente portiere e che ora è un sacerdote, di Angelo D’Ezio, compianto allenatore civitavecchiese, di presidenti gialloblu come Gaucci e Tocchio, dei Viviani, di Curcurù, della Viaggiante.