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ANCORA PENTASSUGLIA: ATTACCO ALLA ZONA (1979)

di Guido De Alexandris

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Nella ricorrenza del 36° anniversario dell’immatura scomparsa di coach “Big” Elio Pentassuglia vorrei ricordarlo con il mio primo incontro con lui, al Corso per Allenatore Nazionale in una Domenica di Giugno 1979. Elio fu docente per una lezione, durata un’intera giornata, 3 ore al mattino e altrettante al pomeriggio in cui sciorinò tutto il suo arsenale di sapienza e di conoscenze dell’argomento “Attacco alla difesa a zona”. Elio sapeva coinvolgere con la sua capacità di trasmettere, di far incuriosire, di far divertire con le sue argute battute perché in fondo la pallacanestro è un gioco. Ma soprattutto risaltava la valenza educativa di questo sport perché una frase di Elio che mi è sempre rimasta impressa nella memoria è “Ricordatevi, voi allenatori, che prima del giocatore c’è l’uomo!”.
Dall’intera dispensa del corso, un blocco di alto spessore di un paio di centinaia di pagine, ho estratto la sua lezione, scritta allora con la macchina manuale Olivetti, con i disegni elaborati a mano con il pennarello e con i campi predisposti con il timbro e fu proprio Elio ad insegnarmi di usare il timbro!

Fu un corso lungo, ben 16 giorni consecutivi senza soste, senza tirare il fiato neanche mezza giornata, tutti e sabati e le domeniche comprese, mattine e pomeriggi tra aula, palestra e palazzetto. Numerosi i docenti che si sono alternati in cattedra e campo da gioco, sia italiani che americani. Monumenti che hanno fatto la storia della pallacanestro come Alessandro Gamba, Valerio Bianchini, Tonino Zorzi, Vittorio Tracuzzi, Dan Peterson, il civitavecchiese Dido Guerrieri che allenò per una breve parentesi anche la squadra femminile viterbese, Mario De Sisti e lo stesso Elio Pentassuglia. Ma Big Elio era, oltre che un coach di altissimo livello, un personaggio indimenticabile!di 

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