AMARCORD. CAPELLO A VITERBO, MA ANCHE ZOFF …
Già, perché non sarebbe stato facile pronosticare che quel giovane allenatore del Milan, che intervistammo per TeleViterbo tanti anni prima, sarebbe poi stato lo stesso a cui far domande come responsabile della Roma, che aveva portato allo scudetto. Quella stessa Roma che vinse il precedente scudetto, guidata dal “Barone” Liedholm, proprio nello stesso anno in cui Capello stava seduto accanto a noi, davanti alla telecamera della trasmissione dedicata al torneo Grossi-Morera.
Stavamo a Bagnaia, all’albergo “da Biscetti”, dove il Milan alloggiava in quella edizione. L’ottimo Gastone, con il suo inequivocabile accento toscano, era buon “locandiere”, tutta grazia e gentilezza, ma proponeva anche ottimi piatti.
Funghi porcini su tutti, un vero e proprio piatto forte della casa che rimase per noi motivo di grande attrazione anche negli anni successivi
Quella volta fu la location della nostra intervista a Capello, sicuramente più disponibile di quello dell’amichevole di Viterbo, un Capello che da …. Bagnaia farà poi una gran carriera, prima di commentatore televisivo, poi gettato nella mischia da Berlusconi nel Milan che cercava il dopo-Sacchi.
In quella estate del 2003, soltanto qualche giorno prima di Capello, riuscimmo ad intervistare Roberto Mancini, giovane allenatore della Lazio, che giocò l’amichevole al “Rocchi”, così come fece poi la Roma.
La storia delle amichevoli della Lazio a Viterbo è lunga: tante volte la squadra biancoceleste ha giocato al Rocchi e puntualmente abbiamo avuto l’opportunità di una intervista importante, ad uno dei personaggi che di solito facevano parte del “calcio dei grandi”, avulso dalla realtà di tutti i giorni del cronista della Tuscia.
E allora ricordiamo, ad esempio, il forte centrocampista Thomas Doll. Proveniva dalla vecchia Germania democratica, uno dei primi ad andare a giocare all’estero, discendente di quel gruppo che fece bene al mondiale degli anni settanta, con Sparwasser trascinatore. Sempre sulla sponda-Lazio, ecco Dino Zoff, che allenava l’undici capitolino dopo la sua esperienza chiusa alla Juventus. Venne a giocare una amichevole nella stagione 1990-91, sotto la presidenza di Gianmarco Calleri, Viaggiava a metà classifica, posizione in cui rimase per due stagioni, prima di riportare la Lazio nelle coppe europee grazie al quinto posto ottenuto nel 1992-93. C’erano Bergodi, Riedle e Ruben Sosa, c’era Pin insieme Marcheggiani, Sclosa e Gregucci, con quest’ultimo che forse non immaginava che avrebbe, qualche anno più tardi, mosso i primi passi da allenatore proprio a Viterbo.
Zoff si intrattenne gentilmente con noi, così come fece Claudio Ranieri, che alla Palazzina ci giocò con il suo Cagliari che aveva condotto in serie A partendo dalla C. Neanche in quella occasione smentì la sua immagine elegante e si presentò in sala stampa con un bel soprabito scamosciato. Niente male!
In campo ci andò il Viterbese Mauro Valentini e insieme a lui i vari Fonseca, Festa, Matteoli, Firicano, Cappioli, il sudamericano Francescoli, che dispensarono buon calcio, per la gioia dei presenti sulle tribune della Palazzina. Cordiali in sala stampa furono anche Gustavo Giagnoni – che allenava l’Udinese – e Walter Zenga. Quest’ultimo aveva appena concluso un’esperienza da giocatore negli Stati Uniti, dove aveva apprezzato le qualità di un giovane attaccante, Jo Savarese, che aveva proposto a Gaucci e favorito il suo trasferimento a Viterbo.
Zenga si prodigò in apprezzamenti rivolti all’Americano e intrattenne a lungo gli addetti ai lavori, non immaginando, però, che la carriera in gialloblu di Savarese sarebbe stata breve. Anzi, di più!
DAL LIBRO “LA PROVINCIA NEL PALLONE”