CASO ARBITRI. DA OGGI SARA’ TUTTO COME PRIMA …
Lo diciamo con dispiacere. Lo diciamo per l’esperienza acquisita in questo mondo del calcio di provincia con cui abbiamo trascorso una intera vita. Lo diciamo perché ogni presa di posizione, ferma e impattante, come è stata questa degli arbitri del Lazio, lascia il tempo che trova, se non si va a incidere sul sistema, su dinamiche di decisioni che sono le stesse dagli anni Settanta. Che cosa si farà di diverso da domani? Scenderà una mano dal cielo e farà diventare tutti più buoni? Probabilmente no e neanche cambieranno mentalità e metodiche di assegnazione di partite dei campionati minori. La prima cosa sarebbe non abbandonare a loro stessi quei ragazzi che vanno ad arbitrare su campetti isolati del settore giovanile, magari con due assistenti che non ci sono in organico AIA.
Verrà decuplicata la presenza di forza pubblica che non c’è, che non riesce neanche a presidiare il rimanente territorio nazionale da una violenza e criminalità sempre più dilagante? Non si farà probabilmente nulla, perché di una vera e propria rivoluzione “bonaria” si dovrebbe trattare, riducendo drasticamente il numero dei campionati, che equivarrebbe ad una enorme sforbiciata di partite da assegnare a quei ragazzi sempre soli.