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UN TRISTE DESTINO PER RAUL ALTOBELLI, LA “MANO CALDA”

Una sorte molto malevole nei confronti di Raul Altobelli, classe 1948, grande tiratore, che fu tra gli artefici della promozione in serie A del Rieti, allora Snia, poi Brina. Altobelli suppliva ad una certa staticità di base con una centina davvero invidiabile nel brucare la lunetta. Insieme a diversi altri compagni reatini  scelte Palestrina anziché la tanta panchina che avrebbe fatto in serie A. Poi la malasorte che cominciò a inseguirlo, con un grave infortunio a entrambi le ginocchia, che gli chiusero la strada delle categorie più importanti. Scelse Viterbo per ripartire, per divertirsi ancora, più precisamente nella Di Marco, che in quegli anni svolgeva una onorevole attività agonistica all’ombra della Garbini, prima che le due squadre si fondessero e dessero vita  alla “Garbini Di Marco”.

Altobelli tornò ad incantare,  alla palestra della Verità, correndo ancora di meno, ma con la mano rimasta intatta, da cui partivano tiri che creavano canestri con una frequenza eccellente. Due stagioni  eppoi l’addio definitivo a Viterbo, ritirandosi nella sua Roma, dove il destino si accanì ancora strappandogli prematuramente la vita attraverso un incidente  stradale: venne investito mentre camminava e non ci fu più nulla da fare.

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