Guido Carboni: “Jefferson, capace di decidere in ogni momento. Eppoi i centrocampisti bravi a trovare la via del gol!”
E’ uno di quelli che i playoff li conosce bene, Guido Carboni, peraltro l’ultimo ad averli vissuti sulla panchina della Viterbese.
Chi ricorda quel giorno poco fortunato di Crotone ha, oggi, un sogno nuovo, quello di esserci anche il sedici giugno in quel di Pescara, quando i playoff vivranno l’ultimo atto e regaleranno una strepitosa serie B a che avrà la bravura di vincere fino all’ultimo assalto.
- Guido, ma questi playoff, cosa hanno di così speciale?
“Sono qualcosa di particolare, dove tante gerarchie e luoghi comuni vanno a farsi benedire. SI apre un momento completamente nuovo ed è anche facile che si verifichino risultati poco scontati, come, ad esempio, l’eliminazione di squadre come Alessandria e Pisa. Oppure il Trapani, che per me era una corazzata, anche più forte del Catania.”
- – Alla “tua” Viterbese è toccata la novità del Sudtirol. Cosa puoi dirci di quel calcio così lontano dalla Tuscia?
“Personalmente non ho esperienza diretta, visto che nella mia carriera ho avuto solo panchine da … centro sud. Mi dicono che il Sudtirol sia una squadra molto veloce, molto atletica e – proprio in virtù di questo – abbia, a sorpresa, conquistato il secondo posto nel girone.”
- Ma basare tutto sulla velocità, arrivati a giugno, non potrebbe essere una spada di Damocle?
“Può anche darsi, visto che, in generale, non credo che il Sudtirol sia insuperabile. Eppoi c’è da dire che la Viterbese ha buone qualità. Con Jefferson, ha anche un attaccante capace di deciderla in ogni momento. Eppoi ci sono quei centrocampisti – Cenciarelli su tutti – che sono molto bravi ad inserirsi e trovare la via del gol. Un gol, in questi playoff, potrebbe anche essere decisivo!”
– Un consiglio alla tua ex squadra?
“Sottili e la società fanno benissimo, non hanno bisogno dei miei consigli. Spero che la Viterbese dia il meglio in queste partite, dove conta anche un pizzico di fortuna, ma conta soprattutto avere avuto voglia di arrivare fino a qui, lavorandoci in anticipo e mantenendo ora la brillantezza necessaria, che non tutti sono in grado di mantenere.”