ANCHE LA PICCOLA REALTA’ DEL MURIALDO TROVO’ IL SUO SPAZIO
Era stato il Murialdo a rompere gli indugi e a creare le proprie squadre giovanili, nella prima metà degli anni Settanta, sotto la presidenza di Giovanni Sorge e con in panchina Emiliano Macchioni. La zona particolarmente abitata – e in continua espansione – permetteva di scegliere in un bacino d’utenza numeroso e tutti quelli che non erano riusciti ad entrare nella Viterbese o nel Pianoscarano – o non avevano voluto – potevano disporre di una alternativa significativa. Un Murialdo che, anche per via dei costi più contenuti, aveva optato per i campionati del C.S.I., di cui diventerà poi presidente provinciale per molti anni proprio Giovanni Sorge.
Il Murialdo Allievi vinse il proprio campionato, nella metà degli anni settanta, con sfide indimenticabili contro le solite avversarie, i Lupi La Quercia, la Stella Azzurra, il Farnese.
C’erano anche dei giovani arbitri che, per passione, andavano spesso a rischiare più del dovuto su qualcuno dei campi particolarmente caldi.
Uno di questi era il compianto Franco Riva, apprezzato anche come musicista, che spesso si faceva accompagnare da suo padre, a bordo di una Fiat 850 “Vignale”, talvolta lasciata abbastanza lontano dai campi da gioco, terrosi e insicuri per un giovane direttore di gara che volesse mostrare autorevolezza e non farsi intimidire dalle urla della gente ammassata alla rete di recinzione o seduta sulle tribunette costruite, alla bene e meglio, con i tufi.
Quella squadra allievi arrivò a disputare le finali nazionali a Gubbio, su un campo in erba: ai ragazzi di Viterbo, di quel quartiere così innovativo, sembrò di impazzire. Giocare su un campo in erba come non si era mai visto ed ottenere anche un risultato di tutto rispetto da riportare a casa e da raccontarlo agli amici al bar.
Fecero parte di quella “spedizione leggendaria” i vari: Sanetti, Calvani, Capoccioni (Rossi), Crocicchia, Merloni, Mazzieri, Belmonte, Tofani, Ottaviani (Ramacciani), Tenti, Moncelsi (Pacifici).