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“SEMBRA IERI” (VOL. XXII). D’ESTE, LA VITERBESE, I GOL …

Non sono stati molti gli avversari della Viterbese che hanno segnato alla squadra gialloblù tre gol e oltre. Uno di questi è stato Maurizio D’Este, classe ’63, di Anzio, promettente attaccante che giocava con la maglia del Velletri. Era il 4 ottobre dell’ottantuno e quella data coincise con una sonora sconfitta della squadra allenata da Cerusico, ostruita per le zone alte della classifica, che visse, invece, un avvio assai complicato, con due sconfitte e due pareggi nelle prime quattro giornate. Una serie negativa che, probabilmente, avrebbe portato ad un esonero, in molti altri casi, ma Cerusico resistette, la Viterbese vinse con il Rieti e tutto tornò alla normalità. Anzi, molto di più, perché quella stagione terminò con un terzo posto che, probabilmente, sarebbe potuto essere anche qualcosa on più se fosse finito diversamente lo scontro diretto con il Cynthia, alla Palazzina. dimenticando quella sconfitta di Velletri, quei tre gol di Maurizio D’Ete, infilati nella porta di Gazzelloni, sotto lo sguardo dei vari, Angeletti, Pezzotti, Fallone, castellani, tutti gli uomini che Cerusico aveva portato con sé nell’avventura nella città dei Papi. Fu anche l’inizio di una brillantissima carriera, per il ragazzo di Anzio, acquistato dal Milan, nella sfortuna stagione della retrocessione in serie B. Troppo complicato, per un giovane arrivato dai dilettanti, molto meglio andare in serie C, a Rimini, poi una serie lunghissima di piazze, da Livorno a Barletta, da Sassari a Palermo. Soprattutto a Palermo è rimasto nel cuore della gente rosanero, con quella galoppata dell’ottantotto, con la vittoria del campionato di serie C2, con D’Este tra i grandi protagonisti, autore di dodici gol.

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