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COSTACURTA: “MANCINI PUÒ APRIRE UN CICLO! “

Billy Costacurta, presidente del comitato organizzatore del campionato europeo Under 21, è stato ospite della rubrica “Pezzi da 90” ideata e condotta da Massimo Boccucci sull’emittente umbra Radio Onda Libera.
Siamo partiti bene nelle qualificazioni per Euro 2020. Si sperava in qualcosa di meglio da Juve e Napoli in Europa. Ora quante aspettative sono risposte nell’Under 21 azzurra per l’Europeo che abbiamo già vinto cinque volte e che per la prima volta ospitiamo in Italia?
“Le aspettative sono alte. C’è stata coordinazione tra Mancini, Di Biagio e Nicolato tecnico dell’Under 20 attesa dal Mondiale. Abbiamo i nostri Chiesa, Barella, Kean. Ci saranno grandi nomi del calcio internazionale. Francia e Inghilterra hanno organici straordinari”.
Come ci stiamo preparando in generale a questo appuntamento?
“A livello tecnico abbiamo seguito un calendario di amichevoli ma purtroppo ci mancano le gare ufficiali essendo qualificati di diritto. Sappiamo che per noi italiani le amichevoli non dicono molto e questo è un po’ un problema. Sul piano organizzativo c’è un confronto con le istituzioni e tutti hanno capito l’importanza di questo evento, specialmente l’Uefa che non considera più l’Europeo Under 21 come un appuntamento giovanile ma un evento al top”.
L’Europeo Under 21 è una vetrina per il Paese e soprattutto una prova di maturità per le prospettive dei nostri giovani?
“Sicuramente ha un valore tecnico e sportivo, guardando anche all’Europeo dei grandi del 2028 con la possibilità per l’Italia di candidarsi per ospitarlo. Fare una bella figura adesso, vorrebbe dire favorire la candidatura per il 2028”.
Bologna, Cesena, Reggio Emilia, Trieste, Udine e San Marino sono le sedi prescelte: quanto avvertono il coinvolgimento e l’attesa?
“Più ci avviciniamo e maggiormente c’è il coinvolgimento anche con gli appuntamenti collaterali. C’è la ribalta mediatica, ci sono gli incontri con le scuole e le scuole calcio. Vogliamo far conoscere al meglio questa vetrina che vedrà grandi squadre e tanti campioni”.
In questo momento storico è per noi più facile mettere in campo i valori organizzativi o quelli tecnici?
“Un anno fa avrei risposto diversamente, ora ho visto i giovani dell’Under 17 e dell’Under 19 farsi onore ai massimi livelli e la Nazionale di Mancini aprire bene il nuovo ciclo. Faccio un elogio a Maurizio Viscidi che coordina le attività giovanili e sta facendo davvero un ottimo lavoro”.
Qualche giovane si sta facendo largo, pensiamo a Zaniolo e Chiesa: sta cambiando qualcosa nel calcio italiano o è presto per dirlo?
“E’ già cambiato qualcosa anche nel lavoro della Federazione con l’apporto di Viscidi, Uva, Gravina, la Lega. Si è presa la retta via, si sta lavorando meglio”.
Ci aspettano tra maggio e giugno, nell’ordine, anche il Mondiale Under 20 in Polonia e dopo vent’anni il Mondiale di calcio femminile in Francia: si può ambire a qualcosa d’importante?
“Abbiamo squadre all’altezza. Ha fatto grandissimi passi avanti il calcio femminile con una crescita generale del movimento nei numeri e nell’organizzazione anche per il lavoro dei club. Milena Bertolini sta preparando il Mondiale che abbiamo ritrovato dopo vent’anni. C’è grande fiducia ed è ben riposta”.
Quale elemento da cui ripartire ha lasciato principalmente al calcio italiano l’esclusione dal Mondiale?
“Si è preso un percorso. Il Mondiale 2006 ci ha reso felici ma ha anche bloccato la crescita e gli aggiornamenti. Ci siamo sentiti bravi cullandoci sugli allori mentre gli altri andavano avanti. Ora c’è un risveglio dell’orgoglio, abbiamo aperto gli occhi”.
Giovanni Malagò ha detto che ci vogliono i grandi eventi, che hanno tempi certi, per riuscire a sistemare gli impianti, parlando apertamente della candidatura dell’Italia per l’Europeo 2028 come occasione per rinnovare gli stadi: lei è d’accordo con il presidente del Coni?
“Siamo tutti d’accordo. L’Europeo Under 21 è una vetrina proprio verso quella prospettiva. Nel 2020 avremo quattro gare a Roma, tra cui quella inaugurale. Possiamo dimostrare di essere pronti per i grandi eventi, facendo cambiare opinione a chi non la pensa così”.
Lei è passato dal campo alla panchina, quindi negli studi televisivi e poi dirigente federale: la nuova vita di Costacurta com’è?
“Ho la fortuna di aver fatto cose bellissime nella mia vita con esperienze gratificanti che vivo con serenità e al fianco della famiglia. Ho avuto un’adolescenza non facile e sono stato poi fortunato a vivere tante emozioni”.
Da dove dovrà ripartire la Juve per un altro assalto alla Champions?
“Da questa squadra. La Juve ha dimostrato di ambire a vincerla. Quando trova il coraggio e la tensione, com’è successo nella gara di ritorno contro l’Atletico Madrid, può fare tutto. Se invece cambia atteggiamento qualcosa non va. Si è trovata a subire l’Ajax e la sua freschezza”.
La Champions sarà un affare tra Barcellona e Ajax con i blaugrana grandi favoriti?
“Credo che questa sarà la finale e dipenderà tutto da Messi. Se starà leggermente bene, il Barcellona ce la farà. Ma attenzione all’Ajax dei ragazzini terribili che poi tanto ragazzini non sono, visto che in nove hanno già giocato una finale di Europa League e dunque sanno come affrontare certe sfide internazionali. Niente è scontato e lo dico avendo vinto tanto e perso anche in certe occasioni”.

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