Calcio

Per un rigore di troppo…

“L’Italia è stata brava a tenere viva la partita”. Pietro Strada è il padre di Filippo, 22 anni, bresciano, giovane azzurrino che fa parte della Nazionale Universitaria che ieri sera ha perso all’ultimo rigore la semifinale contro il Giappone.

Strada senior è un idolo a Salerno dove ha giocato 3 anni, dal ‘92 al ‘95, conquistando una promozione in serie B con Delio Rossi e sfiorando quella in A, persa all’ultima giornata. Da queste parti non lo hanno dimenticato e il suo nome è evocato con rispetto e nostalgia da media e tifosi. Una voce autorevole, quindi, per parlare di una partita che ha lasciato molta amarezza ma anche la consapevolezza che è stato fatto tutto il possibile contro i favoriti del torneo. “Il Giappone non lo conoscevo. Mi era stato riferito che era un’ottima squadra e che si preparavano da tempo per queste Universiadi. E si è visto: i calciatori giocavano a memoria, era chiaro che si conoscevano bene e c’era una forte intesa nell’impostazione e nel gioco. Nell’arco della gara loro forse meritavano. Il loro possesso palla è stato predominante. Però noi siamo stati bravi a tenere aperta la partita e a non mollare. L’Italia non aveva mai incassato gol finora e ieri di colpo ne ha presi 3. Ma siamo stati comunque capaci di reagire e rimontare e questo dimostra che la squadra c’è. L’Italia ha anche segnato una media di 2 gol a partita in questo torneo, altro sintomo di salute. Poi certo i rigori sono una lotteria…”. Il giorno dopo una partita del genere come si reagisce? Lui, da giocatore, ha vissuto momenti di esaltazione ma anche di cocente delusione: “Non c’è neanche tempo per abbattersi troppo. Bisogna metabolizzare subito. C’è ancora una medaglia da vincere e il tempo per recuperare è poco. E’ un gruppo che ha dimostrato di avere doti caratteriali non da poco. Va anche considerato che molti sono spremuti fisicamente. Si gioca ogni due giorni e non hanno fatto le vacanze”. Ha sentito Filippo, ovviamente. “Certo. Era molto deluso e anche dubbioso su certi interventi, come quello su di lui che poteva essere rigore. Ma nell’insieme è contento. Credo abbia fatto una buona Universiade e per lui era importante dopo due anni di problemi al ginocchio”.

 

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