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SPLENDORE E PALENGA RACCONTANO…

FABIO MASSIMO SPLENDORE – GIORNALISTA PROFESSIONISTA DEL CORRIERE DELLO SPORT

“Il Corriere dello Sport mi inviò in Germania come una sorta di battitore libero. Ero carico di entusiasmo, ma sapevo anche che questo rappresentava una grande responsabilità, perchè il direttore Vocalelli aspettava ogni giorno che io scrivessi qualcosa di inedito, in mezzo ad un esercito di “agguerriti concorrenti”.

In qualche modo riuscii a scoprire che Ronaldo era arrivato al Mondiale con quattro chili di troppo e aiutandomi anche con un minimo di Portoghese che conoscevo riuscii a far sì che il mio giornale pubblicasse prima degli altri questa cosa che fece scalpore. Ecco, questa può essere considerata una delle grandi occasioni della mia carriera”.

GIORGIO PALENGA – GIORNALISTA E PRESIDENTE USSI UMBRIA

“L’Ascoli si ritrovò in serie B e il direttore sportivo, che conoscevo perchè aveva lavorato alla Ternana, mi propose di fare l’addetto stampa. Inizialmente titubai un pò, anche perchè mi rimaneva difficile da far conciliare con il mio lavoro al giornale, ma all’inizio di settembre cominciai a farlo con una presenza giornaliera sul campo.

E lì scoprii del doti di un allenatore giovane, senza il patentino per allenare, come Giampaolo. Inizialmente mi chiesi perchè mai, tra tanti allenatori in circolazione, avessero scelto uno senza il requisito importante, per il quale c’era stato bisogno di affrontargli Massimo SIlva.

Poi capii che Giampaolo era molto bravo e dava importanza fondamentale -cosa che fa anche oggi al Milan – al lavoro di tutti i giorni, anche a un anonimo allenamento infrasettimanale. La formazione della domenica è frutto proprio delle valutazioni del campo di allenamento e spiega anche quelle scelte che, viste dall’esterno, sembrano immotivate.”

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