ACQUAPENDENTE, IL TRIONFO DEL 2008…
L’ARTICOLO ORIGINALE DI ALLORA…
ACQUAPENDENTE – Il calcio acquesiano risale, si riavvicina a livelli che in passato ne onorarono il blasone, lo resero tra le espressioni più interessanti del Viterbese, soprattutto per la bontà del suo vivaio.
Risale trionfando in campionato, con quella nuova denominazione a cui la vecchia Vigor ha aggiunto l’Alta Tuscia Laziale, una felice intuizione organizzativa e filosofica di Gilberto “Zoe” Serafinelli, il suo presidente.
“Credo che ce lo siamo davvero meritata questa promozione – dice Serafinelli – visto che se si esclude qualche eccezione siamo stati sempre in testa alla classifica mantenendo a debita distanza il Monteromano, avversaria determinata, che non ha mai mollato un attimo, che ci ha inseguiti fino al termine, fino alla matematica vittoria finale.
Per noi è una grande soddisfazione, oltre che la conferma della bontà del nostro progetto che ora vogliamo implementare, sempre con lo stesso modo di vivere il calcio, di fare gruppo e affrontare i momenti di difficoltà con maturità e tranquillità, gestendo sempre al meglio le singole situazioni”.
Su quelle caratteristiche l’Alta Tuscia ha basato la stagione vincente scorsa e alla stessa maniera ha avviato la campagna acquisti per il prossimo campionato per rinforzare una squadra già in possesso, comunque, di una intelaiatura di qualità. Il progetto prevedrà anche l’inserimento di alcuni giocatori locali, che hanno dimostrato, vincendo il Campionato Juniores, di possedere le qualità per il salto in prima squadra.
Ed intanto l’Alta Tuscia fa festa, guarda con orgoglio ai suoi 73 punti conquistati in 30 partite, alle 23 vittorie, ai 69 gol segnati, alla differenza reti di +38, ai numeri, in pratica, che hanno suggellato la cavalcata nel girone A della Seconda Categoria.
Un successo del gruppo, ma anche di chi lo ha guidato dalla panchina, Stefano Broccatelli, vincitore di due campionati in due anni.
“Già dall’inizio sapevamo che non sarebbe stata – dice Broccatelli – una passeggiata, che eravamo tra le favorite, ma che allo stesso tempo tutti ci avrebbero atteso al varco, soprattutto fuori casa. Abbiamo affrontato partita per partita con l’intensità giusta: in casa tranquilli e ordinati, attendendo pazientemente il momento giusto contro formazioni che si chiudevano.
Raramente abbiamo pagato la fatica mentale per i molti mesi in cui abbiamo vestito i panni della cosiddetta ‘lepre del campionato’. La scelta vincente è stata anche quella di unire l’entusiasmo e la gioventù dei giocatori locali all’esperienza di elementi esperti come Ferri, Morice, Grossi, Negro, Onofri”.
Grande apporto è arrivato dalle 18 reti dell’intramontabile Marco Morice, che ha messo a disposizione tutta la sua esperienza accumulata nelle innumerevoli esperienze passate in categorie superiori.
“Credo che la concentrazione – dice il bomber Morice – sia stata la nostra arma migliore, la testa giusta per raggiungere questo obiettivo che secondo me è eccezionale.”
E la straordinaria stagione acquesiana si è estesa al settore giovanile con altri due successi: gli Juniores allenati da Claudio Belli hanno vinto il campionato provinciale, così come gli Allievi guidati da Massimo Quintarelli.
ACQUAPENDENTE, IL PAESE ED IL RESTO
Posto al confine tra Lazio e Toscana il centro di Acquapendente è stato da sempre il passaggio obbligato sulla Via Cassia per chi è diretto a Siena. La storia acquesiana si perde nella notte dei tempi: leggende e frammenti di storia parlano di un insediamento etrusco successivamente abitato dai Romani, poi invaso e distrutto dalla furia dei Longobardi. Di sicuro l’antica Via Francigena ha dettato ritmi di vita per secoli del piccolo borgo, che nel 964 ospitò l’imperatore Ottone I, il quale risiedette in Acquapendente spedendovi vari diplomi e siglandovi alcuni trattati di pace.
E’ chiamata la “città dei Pugnaloni”, giganteschi quadri composti esclusivamente con petali di fiori che vengono fatti sfilare ogni anno a fine maggio nelle piazzette e negli angoli più caratteristici del centro insieme al corteo storico e agli sbandieratori al suono delle chiarine
Da vedere, tra le altre bellezze artistiche e monumentali, la cripta del S. Sepolcro per il gioco di colonne ed archi risalenti alla seconda metà del X secolo, uno degli esempi più caratteristici di cripte romaniche in Italia. Occupa lo spazio sottostante il transetto e l’abside della omonima cattedrale: le 24 colonne che la costituiscono suddividono la pianta in nove piccole navate coperte da volte a crociera costolona che formano una caratteristica “T”.
VIGOR ALTA TUSCIA LAZIALE ACQUAPENDENTE
La società
Gilberto Serafinelli Presidente
Sergio Perugini Vice presidente
Giancarlo Rossigni Direttore Sportivo
Carlo Galli Segretario
Dirigenti
Mario Ragnini, Doriano Rocchi, Raniero Neri, Nevio Coppetti, Alvaro Melosini, Roberto Delli Campi, Ampelio Del Francia, Mauro Ambrosiani, Ramiro Putano Bisti, Ioris Pifferi, Giancarlo Fastelli, Silvano Cica
Giordano Sugaroni addetto stampa
Luca Pelo Massaggiatore
Danilo Campanelli Magazziniere
LA ROSA
Portieri
Daniel Magalotti 1985
Andrea Spadaccia 1988
Nico Sacco 1991
Difensori
Alessio Cristiano Ferri 1977
Daniele Negro 1983
Leonardo Carletti 1986
Simone Zanoni 1987
Daniele Rocchi 1978
Alfredo Dionisi 1987
Samuele Sartucci 1984
Luca Ronca 1970
Centrocampisti
Giacomo Marziali 1981
Cristian D’Amico 1982
Giordano Serafinelli 1981
Riccardo Piazzai 1977
Marco Mechella 1988
Dario Papaccio 1986
Giacomo Ambrosini 1986
Alessandro Onofori 1981
Attaccanti
Marco Morice 1969
Marcello Eugeni 1980
Andrea Grossi 1982
Emanuele Pinzi 1982
Angelo Pagliacci 1965