“SEMBRA IERI”. C’ERA SEMPRE IL MOTORINO NELLA GAVETTA GIORNALISTICA …
Sembra ieri, quando giocavi ancora a pallone, ma eri più grandicello. Quando il campo era uno vero, ma anche lì si aspettava che facesse buio, prima di passare dal bar eppoi tornare a casa, dove non c’era più la mamma alla finestra a sgolarsi per chiamarti. Sembra ieri, quando ti dicono che – a diciotto anni ancora da compiere – dovrai essere il responsabile dello sport di un noto – e letto – quindicinale. Potrai sbizzarrirti a scrivere di tutto, seguendo criteri e principi tradizionali, rispettandoli fermamente, ma anche provando a metterci del tuo.
C’è ancora il motorino, quando si suona al campanello della porta di casa del direttore del quindicinale, lasciando una busta assai corposa, con dentro i tanti articoli necessari alla composizione delle due pagine. Tanti articoli, visto che lo spazio riservato alle foto era quasi inesistente, per la difficoltà – e i costi – per creare i cosiddetti clichè indispensabili per la riproduzione. Tanto per fare un paragone, quegli articoli, probabilmente, sarebbero stati sufficienti a “coprire” più di dieci pagine di un quotidiano cartaceo attuale, che nel frattempo, negli anni, ha ridotto il proprio formato. Con il motorino ci si avviava che di solito era sera, anche perché ci voleva tutta una intera giornata per scrivere gli articoli. Poi scriverne il titolo su un’altra porzione di pagina – tipo A4 – ripiegandola e tagliando esattamente quella porzione, per poi spillarla insieme all’articolo. Ultimo atto, era quello di piegare per due volte, riducendo, quindi, lo spazio di tre quarti e infilarlo nella busta, che si “gonfiava” man mano che aumentavano gli articoli scritti.
Sembra ieri, che si giocava a pallone in caserma o, successivamente, con i colleghi del lavoro. Ci si divertiva, ma non era più la stessa cosa. Sembra ieri, quando la Viterbese di Attardi tiene testa alla Spal dai grandi mezzi, tecnici ed economici, pareggiando una gara indimenticabile alla Palazzina – quella dei due palloni in campo contemporaneamente al momento del penalty “incriminato” – una gara che fece discutere a lungo per la decisione arbitrale.