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Jovanotti, due mesi in bici, in solitaria, per RaiPlay

Quasi due mesi di viaggio in solitaria, da Santiago del Cile a Buenos Aires, quattromila chilometri di salite e discese attraverso le Ande al ritmo silenzioso della bicicletta, tra paesaggi mozzafiato, musica, fatica, incontri e pensieri a rincorrere le nuvole in cieli incredibilmente azzurri. E una go-pro, unica compagna di viaggio, “come il pallone di Tom Hanks in Cast Away”, a testimoniare il viaggio solitario alla fine del mondo di Jovanotti.

Sessanta ore di girato, “che dovevano servire per brevi filmati sui social o su Youtube”, racconta, e che invece hanno preso forma, una strana e insolita forma, e sono diventati un progetto televisivo per RaiPlay, “Non voglio cambiare pianeta” (da un verso di una poesia di Pablo Neruda), disponibile dal 24 aprile, in sedici puntate di circa 15 minuti l’una. “Difficile definire esattamente cos’è… un docu-trip, un po’ psichedelico, che mescola sport, musica, viaggi ma che ha qualcosa da dire. Una fessura che fa vedere infinite possibilità”. Un format con il marchio Jova ben impresso “perché come i Jova Beach Party della scorsa estate, faccio fatica a immaginarlo addosso a qualcun altro che non sia io”, spiega il funambolico artista durante un’affollata conferenza stampa via Zoom con un’ottantina di giornalisti collegati.

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