Calcio

ANCORA I MEDICI SUL FRONTE DEL “NON SI GIOCA”, IN SERIE C…

Dino Furioso, responsabile sanitario della Virtus Francavilla

La maggior parte dei colleghi è d’accordo con me nel giudicare totalmente inapplicabile il protocollo sanitario, sia per questioni economiche che strutturali. È impossibile che la Lega Pro possa seguire un protocollo già complicato per la Serie A.

Noi responsabili sanitari siamo disposti a dimetterci in massa entro il 28 maggio, così che non si possa giocare a priori vista l’assenza di personale medico sul campo. È normale che alcuni potrebbero non essere d’accordo con me, perché condizionati dalle società, ma siamo tutti consapevoli del rischio che correremmo tornando in campo“. 

Un fronte del NO portato avanti con forza dalla maggior parte dei presidenti, come quello, ad esempio, della ProVercelli.

“Il Consiglio Federale – dice Massimo Secondo – non ha considerato le opinioni di noi presidenti di C, che ci siamo riuniti in assemblea il 7 maggio e abbiamo espresso, 52 su 60, la volontà di chiudere la stagione senza tornare in campo. Questo è di una gravità inaudita. Ho chiesto a Ghirelli di convocare una nuova assemblea dei presidenti e spero che i colleghi tengano duro e non ammorbidiscano le posizioni. Abbiamo detto con educazione che la C doveva fermarsi, non siamo stati ascoltati. Dobbiamo ribadire il concetto con più energia. Non credo che Gravina possa radiarci tutti”. 

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