DUE ANNI FA LA SERATA “MAGICA” DEL “MARASSI. RIVIVIAMOLA MINUTO PER MINUTO …
ERA IL 12 AGOSTO 2018 …
Tutto è pronto per la serata di Genova. Una domenica speciale, che – come detto – ha stravolto le abitudini di molti Viterbesi, per i quali agosto significa essenzialmente mare, spiaggia, ombrellone. Alle ore diciannove la Viterbese entra per “assaggiare” il fondo del campo, perfetto rispetto a quello malridotto di sette giorni prima ad Ascoli.
Alle 19.48 comincia ad animarsi la tribuna centrale, dirimpetto a quella stampa, dove ci colloca un’organizzazione impeccabile e assai meno complicata di quella ascolana. Da più di un’ora i tifosi della Samp stazionano in una delle vie d’accesso allo stadio, chiusa al traffico in concomitanza con ogni partita. Lì sono stati predisposti anche dei fuochi di artificio per il termine della gara, termine previsto per le ore ventidue e trenta, se non ci saranno supplementari e calci di rigore.
Si cominciano pure a far sentire i cinquecento arrivati dalla Tuscia, che si godono il loro momento più bello. Gli attimi del prepartita sono proprio quelli in cui si può anche sognare, tanto non costa nulla!
Genova per noi, cantava Paolo Conte: nell’immaginario collettivo della gente di Tuscia ci può stare anche questo, una serata da prendersi, andando contro ogni pronostico, come quando una squadra di serie C affronta una di serie A. E non certo per una amichevole, ma con l’obbligo – per la più blasonata – di non essere eliminata dalla Coppa Italia, davanti ai propri tifosi.
Alle 20.02 assistiamo al riscaldamento della Viterbese, nella metà campo di sinistra, con il patron Camilli, che prima è sceso sul terreno di gioco ed ora si è seduto in tribuna, esattamente una fila di poltroncine sotto la nostra postazione.
Lui, che vorrebbe vincere sempre, ma che conosce bene il calcio e che sa quanto sia difficile. E’ già contento di essere riuscito a portare la Viterbese nello stadio più antico d’Italia – ed anche tra i più belli – insieme a così tanta gente.
Arrivano le formazioni. Come previsto, Lopez decide di non toccare nulla della formazione che ha vinto ad Ascoli, facendo partire dall’inizio esattamente gli stessi undici.
Non ce l’ha fatta, dalla parte opposta, il più temuto di tutti, quel Quagliarella che il tecnico Giampaolo potrebbe utilizzare, eventualmente, solo nel caso in cui la partita dovesse mettersi male. Un grattacapo in meno per la difesa gialloblu, anche se ci sono, pur sempre Defrel e Caprari, che sanno anche loro essere pericolosi. Poco prima della gara viene annaffiato il campo, per cui dovrebbe essere ancora più veloce il pallone.
Il primo tempo inizia in perfetto orario e alla Viterbese non sembrano affatto tremare le gambe. Alle 20.44 il primo corner guadagnato dalla Viterbese, ma gestito male. Il “Puma” Palermo sembra ispirato e tenta un tiro cross sotto la scatenata curva blucerchiata.
Il primo “strappo” vero lo dà Ramirez, tra i più bravi della Samp, il quale, su calcio di punizione, colpisce la traversa di Forte, alle 20.50.
Alle 21.10 il secondo angolo per la Viterbese, stavolta battuto meglio, ma senza creare problemi al portiere Audero, in maglia bianca. Il corner era scaturito da un bell’assolo di Bismark, che aveva dribblato tre avversari, i quali, in precedenza, avevano reclamato per un paio di interventi della difesa gialloblu, che lotta da leoni veri. Il portiere Forte è attento tra i pali e – dopo quella punizione di Ramirez su cui non avrebbe potuto farci niente – interviene alla minima occasione, compreso il colpo di testa del difensore Andersen allo scadere. Neanche un minuto di recupero.
Il secondo tempo inizia alle 21.30, ripartendo da uno zero a zero che va già al di là delle previsioni, oltre che delle quote per le scommesse. Chi ha puntato su una Viterbese imbattuta all’intervallo ha già guadagnato qualche soldino.
Ora tutti a chiedersi: riuscirà la Viterbese a rimanere imbattuta anche (in quel caso si andrebbe ai supplementari) fra tre quarti d’ora?
L’impianto di illuminazione, intanto, è perfetto! Entra Polidori, al posto di Zerbin, al primo minuto: esordio assoluto per il giocatore di Vejano, il “ragazzo di Tuscia”.
Ancora punizione – ore 21.38 – e ancora Forte: stavolta il portiere gialloblu devia alla propria destra e poco dopo Deyfrel si mangia un gol per egoismo.
Il primo vero errore della difesa gialloblu alle 21.47 e per poco non passa una Samp, che non sembra troppo superiore alla Viterbese. C’è anche un gol annullato, alle 21.50: aveva toccato Janhto, entrato nella ripresa. La Viterbese fa più fatica – ora – e Lopez intensifica il centrocampo mettendo dentro Valagussa (che tira subito una staffilata da fuori, alle 21.53) al posto di uno spento Vandeputte. L’aplomb di Camilli vacilla alle 21.58, quando chiede vivacemente un’ammonizione su un brutto intervento commesso sul terzino De Vito, che continua a giocare bene, come il suo omologo De Giorgi.
Cenciarelli ha i crampi ed è pronto Sini per l’esordio stagionale, ma cambiano i piani, perché la Samp va in vantaggio alla mezzora con un tiro sporco di Janhto. Ed allora Lopez gioca il tutto per tutto e getta nella mischia l’attaccante Roberti, con Polidori che va a fare la mezzapunta.
Anche stavolta Palermo esce acciaccato per una botta. La Viterbese mantiene il passivo minimo, anche perché Kownacki sbaglia molto sotto porta e Giampaolo lo sostituisce alle 22.17. Sbagliano pure i suoi compagni di squadra, allo scadere, soprattutto per sufficienza. Non l’avevano dimostrata fino alla mezzora del secondo tempo, quando il risultato era ancora in bilico. Lopez comincia a dare segni di nervosismo, battibeccando con qualcuno della propria panchina.
Janhto tenta la doppietta nei cinque minuti di recupero, che terminano alle 22.27, quando escono tutti tra gli applausi.