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IL CALCIO DI UNA VOLTA NELLA SAPIENTE ARTE FOTOGRAFICA DI GIORGIO MATTIOLI

Chi si onorava di metterci a disposizione immagini della Viterbese, era Giorgio Mattioli, che ha immortalato intere generazioni. Lo avrebbe fatto ancora a lungo, se non se ne fosse andato troppo presto.

Una foto – allora – pubblicata sulla pagine del giornale era quasi un cimelio, visto che ne “uscivano” pochissime, per vari motivi. Non era facile trovare validi operatori che seguissero le partite, eppoi l’impaginazione di allora prevedeva soltanto pochi inserimenti di immagini. Tecnicamente era complicato collocare le foto in mezzo al mare di piombo creato dalla “linotype”, la macchina della tipografia, che ogni notte creava migliaia e migliaia di righe, che poi diventavano giornale.

Giorgio Mattioli era di quelli che sprizzavano professionismo da tutti i pori, oltre che una proverbiale allegria e disponibilità. Nel suo negozio di Via Orologio Vecchio e dietro la porta degli avversari della Viterbese, producendo sempre foto molto belle, che immortalarono momenti meravigliosi del calcio gialloblu.

Fotografare come forma d’arte, ma anche come lavoro svolto sempre con correttezza e buonumore, scambiando immancabili battute con quelli che passavano davanti al suo negozio, nei momenti in cui si poteva stare sull’ingresso, a veder passare la gente, che, si quei tempi, si conosceva quasi tutta.

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