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Twitter lancia Birdwatch, strumento contro la disinformazione

I mesi passati, complici l’emergenza sanitaria, le rivolte di piazza del movimento #BlackLivesMatter, la campagna elettorale per le presidenziali americane, sono stati letteralmente di fuoco in questo senso, ma non si può dire certo che dal social dei cinguettii non abbiamo provato a limitare la diffusione virale di fake news , notizie e media manipolati. Lo hanno fatto spiegando perché determinati argomenti o hashtag finiscono tra le tendenze del giorno su Twitter, per esempio, o rendendo impossibile il retweet automatico e persino segnalando per la prima volta come “infondato” un tweet di Trump, prima di sospendere «a tempo indeterminato» il profilo Twitter dell’ex presidente degli Stati Uniti dopo i fatti di Capital Hill. Contro la disinformazione, e mettendo a frutto gli insegnamenti più recenti, arriva così Twitter Birdwatch.

COS’È E COME FUNZIONA TWITTER BIRDWATCH

Il nome del nuovo strumento di Twitter contro le fake news allude all’attività di osservare attentamente cosa fanno uccelli e volatili (il birdwatching è praticato da molti per passione, come attività ludica ma anche in forma agonistica). È proprio così, del resto, che funzionerà Twitter Birdwatch: ci saranno utenti che osservano cosa gli altri iscritti fanno su Twitter, la qualità di informazioni e contenuti che condividono con i propri follower attraverso i cinguettii e quanto le stesse informazioni e gli stessi contenuti siano verificati o verificabili; sulla base di questa osservazione, ogniqualvolta si imbattono in tweet fuorvianti, possono scrivere delle note sul sito ufficiale e lasciare che anche gli altri “birdwatcher” dicano la propria a proposito o si esprimano su quanto utile sia stata la propria segnalazione. Per ogni tweet infondato, per ogni informazione o contenuto controverso intercettato su Twitter si potrebbe venire a creare, insomma, una sorta di conversazione “parallela” che lo smentisca o lo rettifichi, come del resto in parte già avviene spontaneamente sotto a molti cinguettii sui generis, specie se di personaggi pubblici, grazie a @reply e @menzioni.

La differenza principale risiederà nel fatto che gli utenti coinvolti saranno non di certo pochi, dal momento che la piattaforma avrebbe intenzione di reclutarne fino a 100mila, ma sicuramente selezionati: c’è una pagina per candidarsi come “birdwatcher”  in cui sono riassunti i requisiti indispensabili per farlo e tra questi sono elencati l’avere un profilo completo di email e recapiti telefonici, l’utilizzare l’autenticazione a due fattori e, soprattutto, il non essere mai stati segnalati in prima persona per violazioni di linee guida e regole della piattaforma. Ancora, in una fase iniziale – il servizio è disponibile momentaneamente solo in America e in una versione beta – le osservazioni e le note degli utenti arruolati per scovare tweet malevoli saranno disponibili solo sul sito di Twitter Birdwatch e non anche nel normale feed di Twitter: serve a lasciare che i partecipanti «prendano confidenza con come si crea un contesto che le persone trovino appropriato e d’aiuto» per interpretare correttamente quello che leggono online, scrivono nella presentazione ufficiale dello strumento. Non è escluso però che, in un secondo momento e quando tutto sarà rodato al meglio, note e osservazioni dei “birdwatcher” su tweet e conversazioni potenzialmente foriere di disinformazione finiscano nel flusso originario di Twitter o siano utilizzate dalla piattaforma per decidere che tweet mostrare nei feed agli utenti e in che ordine o sulla base di cosa consigliare tweet e account raccomandati.

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