Calcio

CRISTOFANI, IL VOLLEYRÒ E IL SEGRETO DEL SUCCESSO

 

È l’uomo dei trionfi e dei successi. Dopo gli undici scudetti giovanili alla guida del Volleyrò e la promozione dalla Serie B1 all’A2 con una formazione composta esclusivamente da giocatrici Under 18, Luca Cristofani ha raggiunto un altro bellissimo traguardo nella sua carriera da allenatore: riportare una squadra di Roma, la sua città, in A1.

Tra i tanti motivi di orgoglio di questa prestigiosa impresa, c’è quello di aver ottenuto la massima serie con sette ragazze provenienti dal settore giovanile del Volleyrò, che Cristofani ha cresciuto e lanciato in Serie A, cinque Under 19 (Anna Adelusi, Claudia Consoli, Bintu Diop, Gaia Guiducci e Roberta Purashaj) e due più grandi, Alessia Arciprete e Linda Giugovaz, che in passato hanno completato il loro percorso giovanile nel Volleyrò.

Coach Cristofani, quanto la rende fiero aver conquistato la promozione diretta con sette atlete che ha visto crescere e a cui ha dato fiducia nonostante la loro giovanissima età?

“Niente è frutto del caso. È stata l’ennesima prova che la programmazione e la fiducia nelle giovani promesse ripagano sempre”.

Una bella scommessa, soprattutto con le cinque Under 19, che ha vinto alla grande, perché tutte loro nel corso dell’anno sono cresciute costantemente e hanno partecipato in maniera determinante alla vittoria finale. Cosa ci può raccontare di loro?

“Per me non si trattava di una scommessa puntare sulle Under 19 del Volleyrò, perché conoscevo bene il loro valore e sapevo quello che avrebbero potuto dare. La questione era soltanto capire di quanto tempo avrebbero avuto bisogno giocatrici di così alta prospettiva per trovare il ritmo dell’A2. E la cosa bella è che, in modi diversi, ciascuna di loro è riuscita a dare un supporto fondamentale. Tutte loro hanno fatto benissimo”.

Il contributo del Volleyrò non si è fermato soltanto al prestito delle atlete, ma c’è stato un sostegno importante anche da parte degli allenatori, Andrea Ebana, Patrick Mineo e Matteo Pilieci, di Fabio Poli e Stefano Bitonte, il preparatore atletico e il fisioterapista, che l’hanno sempre sostenuta in questa difficile stagione.

“Sì, è vero. Il progetto di collaborazione tra Roma Volley Club e Volleyrò è nato benissimo fin dall’inizio. Il Volleyrò ha messo a disposizione la struttura di allenamento e tutta l’esperienza che in questi anni ha contraddistinto i risultati ottenuti. E l’esperienza collettiva si è aggiunta all’esperienza personale di ciascuno, a partire da Armando Monini e Laura Bruschini per finire a ogni membro dello staff che è stato importante alla realizzazione del fine comune”.

Adesso per lei comincerà una nuova eccitante sfida, quella di confermare il Volleyrò ai vertici della pallavolo giovanile con le prossime Finali Nazionali. Quali sono le prospettive dei tre gruppi, l’Under 15, l’Under 17 e l’Under 19, che tra l’altro, nel caso dell’Under 17 e dell’Under 15, stanno facendo benissimo in Serie B1 e in Serie C?

“Le Finali Nazionali di quest’anno saranno particolari per due motivi: perché si giocheranno molto in là e perché l’Under 19 non ha mai avuto tempo di lavorare insieme. Non so se riusciremo a mostrare tutta la qualità che abbiamo espresso negli anni passati per quanto riguarda i sistemi di gioco. Probabilmente conteranno di più le individualità dei singoli, sperando di trovare il mix giusto con l’avvicinarsi delle Finali. Sono tornei di pochi giorni e bastano uno o due set giocati in un certo modo per dare il via a una scalata importante. Quindi ci affideremo molto alla capacità delle atlete di giocare questo torneo”.

L’anno prossimo siederà sulla panchina di Perugia in Serie A1. Cosa l’ha convita ad accettare questa proposta?

“È difficile spiegarlo in poche parole, perché ci sono vari fattori. Per quanto riguarda la società posso dire che mi è piaciuto molto il loro approccio alla mia professionalità, la progettualità che mi hanno proposto, il modo in cui mi hanno esposto le loro idee. Sono stato subito molto affascinato. È una realtà che mi piace, con una tradizione davvero importante”.

Con Armando Monini, Laura Bruschini, Luigi Caruso e Lionello Teofile avete instaurato un rapporto solidissimo che, come ci ha confessato Armando Monini, si è cementato dopo la scomparsa di Andrea Scozzese, l’ideatore e fondatore del Progetto Volleyrò. Un rapporto che ormai va molto al di là della sfera lavorativa. Oltre ad aver formato un modello vincente, un esempio nel mondo dello sport, siete legati da amicizia e comunione di intenti. E l’anno prossimo, nonostante l’impegno di Perugia, continuerà a ricoprire il ruolo di direttore tecnico del Volleyrò. Qual è il segreto di tanti anni di successi?

“Parto dalla fine della domanda, perché sta proprio lì il segreto. Il segreto di questo successo non è il successo in sé per sé, ma il modo in cui noi viviamo la quotidianità, con un confronto continuo, cercando di mettere insieme le nostre idee. E proprio la somma di queste idee dà il risultato giusto. Nessuno cerca mai di prevalere sull’altro, perché ognuno rispetta i ruoli. Questo è fondamentale in una società che vuole fare bene. Il vero segreto poi, se un segreto c’è, è che siamo una famiglia nel senso più ampio della parola. Dovunque andrò, continuerò a gestire la direzione tecnica del Volleyrò. Ovviamente a Perugia sono d’accordo. Mi sono confrontato con Armando Monini e Laura Bruschini e già ho cominciato a lavorare. Per preparare le Finali Nazionali rientrerò a tempo pieno. Oggi come oggi non è più fondamentale la presenza fissa, per cui l’anno prossimo continuerò a svolgere il mio ruolo di direttore tecnico a distanza, grazie anche alla competenza dello staff tecnico composto da Andrea Ebana, Matteo Pilieci e Patrick Mineo, con i quali lavoro da anni, e di Laura Bruschini che dirige l’area sportiva.”

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