Calcio

LA SERATA DI FERMO. “ALL’INFERNO” E RITORNO …

Dopo il terzo gol era disegnato sul volto di tutti una grande amarezza,

sembrava anche l’icona della rassegnazione, un gesto come quello del capitano D’Ambrosio che dava l’idea di quanto, in quel momento la Viterbese fosse vicino al tracollo totale. E iniziale con una brutta sconfitta non sarebbe stato facile da smaltire immediatamente, a cominciare dalla spallata al proverbiale entusiasmo ottimismo del presidente Romano, al professionale lavoro del tecnico Dal Canto. La sua formula iniziale, però, quella con le due punte centrale, ancora una volta non ha trovato il sostegno dei numeri, dei gol segnati. Probabilmente perchè ha bisogno di un lavoro certosino tra reparti, che solo la condizione ottimale può garantire. Non sono pochi, invece, i giocatori un pò in ritardo sul top della forma, eventualità fisiologica quando si è all’inizio di una stagione, con carichi di lavoro per motivi diversi metabolizzato in modi diversi. L’amalgama sarà molto importante nella crescita della Viterbese, insieme all’esperienza chiamata più volta in causa da Dal Canto per la sua “squadra giovane”. Con l’occhio giusto e un pizzico di mestiere in più si potranno evitare almeno due dei tre gol – ma anche tutti, probabilmente – che stavano facendo scivolare “all’inferno” la Viterbese.

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