L’11 LUGLIO DI GIANNI BRERA E DELL’ITALIA MONDIALE
LE PAGELLE DELL’82 DEL GRANDE GIORNALISTA …
ZOFF: esce una volta a vuoto su cross di Kaltz da destra; si tuffa a vuoto (o quasi) su cross di Briegel da sinistra. Rossi ha segnato da pochi minuti e i tedeschi non ci stanno. attaccano digrignando (i citati sgradevoli episodi, al 13′ e al 21′ del secondo tempo). In tutte le altre occasioni, zio Dino Zoff è presente a se stesso e alla squadra. 6,5.
CABRINI: sconta la greve emozione di tutta la squadra battendo sciaguratamente il rigore (25′ del p.t.): pare a me che non si concentri abbastanza, quasi agisse in “trans”: e infatti sporca malamente il sinistro su una palletta che rotola beffarda verso il fondo. Poi reagisce da uomo e salva la faccia: 6.
GENTILE: gli viene assegnata la guardia di Littbarski, che ha un diverso rapporto di corsa e una disposizione maniacale al dribbling: il poverino si sente acchiappato dai denti di un molosso che non guarda in faccia a nessuno, tanto meno a lui. Ha anche il merito, Sala-ed-Din, di battere il diagonale che porterà palla a Rossi per l’1:0. Prestazione da 7.
BERGOMI: è l’ultima grande invenzione di Enzo Bearzot: e lui, il verde vecchietto, lo ripaga con una partita trionfale. Dicono che Rummenigge, il suo uomo, era distratto e quindi non poteva esprimersi al meglio: ma come mai ha segnato tre volte con i cileni, una volta con gli algerini e una volta, per giunta decisiva, con i francesi? È che il divo tedesco non ha trovato scampo dai suoi incontri, dai suoi anticipi meticolosi e mai scorretti. Quando è entrato Hansi Mueller per Rumm, Bergomi è andato addirittura in cerca di gloria e forse ha fatto male. Al suo arrivo, in sede di tecnica pura, il duplice scambio con Scirea in area tedesca (!): l’azione aveva molto della faena tauro-machica: li si è capito che i tedeschi erano ormai appesi all’uncino: dopo un istante la palla avrebbe trovato Tardelli, autore del 2:0. Merita 7+.
COLLOVATI: inizia su Fischer e gli toglie dal piede il pallone del possibile 1-0 peri tedeschi: poi lo induce a scordarsi del pallone. Quando entra l’orco Hrubesch, lui e non altri lo prende in consegna, limitandone la prestazione a due incornatine fuori tempo. Un vero asso del calcio all’italiana: 7,5.
SCIREA: limpido regista anche nelle situazioni più critiche. Fa un paio di sortite non proprio felici per colpa di chi dovrebbe ridargli palla, ma al secondo gol partecipa da protagonista. A volte stoico nell’opporre il piede al tiro nascente dell’avversarlo (quattro etti e mezzo di cuoio a oltre 150 km orari!), attentissimo nei piazzamenti anche quando la statura degli avversari parrebbe sopraffarlo. Forse il più regolare di tutti nel rendimento delle 7 partite. Domenica valeva 7 comodo.
ORIALI: ha corso e dato botte quando anche darle significava aver coraggio. dopo averne rimediate tante. Non lo avesse spianato cinicamente Stielike, forse sarebbe arrivato al gol (41’30”). Un’altra volta stava smarcandosi in contropiede e Altobelli, sciagurato, ha sbagliato l’appoggio. Suo merito aver spoetizzato Dremmler fino a farlo sostituire. Mai morto, il mio vecchio Piper. Merita 7.
TARDELLI: doveva farsela con il più efferato cursore dei tedeschi, il “maoista” Breitner: non gli ha mai lasciato combinare più che tanto (quasi sempre doveva aprire su Kaltz, in posizione di inutile attesa lungo l’out). il gol gli è stato dettato da Eupalla; frammezzo alla difesa tedesca attonita, la sua falcata elegante, il sinistro bruciante, la scelta di tempo, non forse voluta (perciò ho parlato di Eupalla, musa del nostro gioco) l’angolatura opposta alla posizione che stava assumendo Schumacher dopo aver visto che la palla si spostava sulla sua destra. Il portierone tedesco si è voltato a guardare la traiettoria del suo tiro con lo smarrimento del bambino tradito. 7,5.
CONTI: il migliore in campo, l’uomo, anzi l’omarino che per primo ha capito – osando fin troppo – che contro i grandoni serve soprattutto la beffa del dribbling aereo. Ha recuperato a difesa, in soccorso d’un centro-campo ridotto all’osso (per via del catenaccione montato dal ct malpredicante e benrazzolaote). il primo appoggio profondo è stato il suo (e Rossi non l’ha nemmeno controllato). Nel finale è riuscito perfino a far segnare Altobelli: un altro avrebbe rischiato l’aneurisma per arrivare da solo al gol: lui ha ritenuto di sopravvivere: dopo il lungo scatto ha servito al centro: segnavo anch’io. Merita 8.
ROSSI: Quando la mattina gli ha fatto visita il presidente Pertini con nonnesca improntitudine gli ha detto: “Vedi di segnare subito un gol perché quelli ti rompono una gamba…”. Me l’ha riferito Pedar Barbaini, gentiluomo della corte di Carraro. Non ha precisato poi dell’uso che Rossi ha fatto della mano adibita alla rituale ricerca del ferro. Mi ha invece garantito il commodoro che Paolino Rossi aveva i bio-cicli contrari (o come si dice). Fatto è che nel primo tempo sembrava ricordarsi fin troppo di Pertini, bonario e non certo funesto profeta. E alla ripresa ha sempre denunciato rispetto per la barbara truculenza dei Foerster e di Stielike. Però al momento buono è uscito fuori il suo genio. Il velo, involontario, gliel’ha fatto Altobelli, entrando a vuoto sul diagonale mezzo alto di Gentile: e lui, cogliendo il rimbalzo slittato, si è tutto contorto fino ad azzeccare l’impatto più assassino. I tedeschi, affranti, si guardavano come accusandosi l’un l’altro di non averlo strangolato in tempo. Per il gol e pochissimo altro. 6,5.
GRAZIANI: anche lui aveva i bioritmi contrari, ma Dremmler l’ha subito giustiziato, povero figlio. Niente voto, quindi.
ALTOBELLI: Atteggiamenti cammelleschi ed altri persino aggraziati. Esitazioni da farti mordere le dita, falcate ampie e distese quando non credi che servano. Dio sa chi lo guida. oltre all’istinto, talvolta latente. Ha il merito d’un lancio – il primo – che mette Briegel in condizione di strozzare Conti prima di abbatterlo (rigore); e segna un gol anche bello (merito di Conti) ma sbaglia tre appoggi decisivi per altrettanti contropiedi possibili: 6.
ARBITRO: Coelho è stato un buonissimo arbitro, ma io sono contento che Cabrini abbia sbagliato il rigore così i tedeschi non avranno motivo alcuno per sparlare di lui. Ha ammonito da una parte e dall’altra. Avrebbe dovuto richiamare Stielike quando ha incornato Oriali in fuga verso il gol: cosi avrebbe avuto modo di espellerlo quando ha preso a rognare secondo la moda latina (Stielike gioca in Spagna). Merita 8.