REWIND. STORIA DI UN POMERIGGIO DA DIMENTICARE …
Il pomeriggio iniziato con il sole è terminato con le prime ombre della sera, con i saluti reciproci delle due tifoserie gemellate, composte e partecipi, un’icona esemplare. Delle due tifoserie, però, fa festa una soltanto, quella del Latina, che assiste ad una vittoria storica dei propri beniamini in campo.
Una situazione pesante, indubbiamente, che qualcuno ipotizza possa mettere in discussione anche la panchina di Filippi, che finora ha goduto della incondizionata fiducia del presidente Romano e dei suoi più stretti collaboratori. Ora, però, potrebbe non essere più la stessa cosa e più di un osservatore ha colto un certo movimento a favore del ritorno della vecchia conoscenza Puccica.
Vedremo cosa accadrà, anche perchè la Viterbese dovrà essere in campo già mercoledì in Coppa Italia, contro il San Donato Tavarnelle.
Un bel pomeriggio di sole allo stadio “Rocchi”, un bel pomeriggio per i Pontini, come detto, non certo per la Viterbese, ritrovatasi ben presto alle prese con un pesantissimo passivo non previsto. Il Latina, infatti, (5’) è subito in vantaggio. Da un calcio d’angolo sulla destra, toccato corto, il pallone arriva in mezzo all’area della Viterbese, dove salta Fabrizi: i difensori lo guardano e il pallone finisce in gol, dando una inerzia diversa alla gara. Saltano schemi e modifiche tattiche della Viterbese, ma il gol è solo l’inizio del tracollo. Sempre con la difesa immobile, la Viterbese assiste alla discesa di Di Livio, il quale lascia partire un tiro – anche deviato – che batte per la seconda volta Fumagalli. Il Latina è padrone del campo e segna di nuovo con Carissoni, alla mezzora, gettando nello sconforto i sostenitori gialloblù.
E quattro minuti più tardi è la volta di Tessiore, il quale approfitta dello spazio concessogli per mirare il palo lontano e indirizzarci un pallone che Fumagalli non può prendere. La ripresa appare ininfluente, ma c’è anche spazio per il quinto gol del Latina, dopo la mezzora, con un colpo di testa di Margiotta, subentrato a Fabrizi. E allo scadere il rigore di Marotta, per il suo primo gol in gialloblù.