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LA SCOMPARSA DI CARDONI: PER LUI IL BASKET COME SECONDA CASA!

di Guido De Alexandris

La notizia è stata sconvolgente, anche se dalle parole della consorte si era capito che era tutto nelle mani dell’Onnipotente. Proprio ieri, 31 Ottobre, per Ugo sarebbe stato il suo 77° compleanno ed io, ignaro di quanto fosse successo già una decina di giorni prima, mi sono affrettato a chiamarlo per porgergli i miei più fraterni auguri. Al suo cellulare mi ha risposto la moglie per informarmi di quanto, purtroppo, era accaduto … una notizia che mi ha lasciato senza parole. E 24 ore dopo sono stato informato su ciò che temevo, che Ugo se ne è andato, ha raggiunto i suoi cari, papà Giovanni e suo fratello Rodolfo, che io ho avuto l’onore di conoscere da vicino.

Parlare di Ugo e della sua famiglia è come puntare i riflettori su un’epoca importante della storia della pallacanestro viterbese, dai tempi eroici del campo all’aperto di Porta Fiorentina a cavallo del 1960 fino, con Ugo, a questi nostri giorni. Ugo è stato sicuramente il personaggio più longevo del basket a Viterbo, ha battuto un record di continuità molto difficilmente eguagliabile e superabile. Il libro della sua storia sportiva rilegherebbe chissà quante pagine! Il campo da pallacanestro è stata la sua seconda casa, praticamente da bimbo a mano di suo papà Giovanni fino ad oggi, “le nozze di titanio” con il basket! Persona molto solare e perbene, sempre disponibile, incline al dialogo e alle battute, con cui era davvero piacevole conversare, un amico nel vero significato della parola. Ed inoltre, un esperto di pallacanestro!

Ugo era più grande di me come età per cui quando mi tuffai nella pallacanestro (erano i tempi della Libertas Viterbo “E. Giammei”), lui, come giocatore (un mancino con una chiara visione di gioco, preludio a quella che poi sarebbe stata la sua vita da allenatore), era al termine del percorso di attività giovanile. Ci ritrovammo però anni dopo a giocare insieme, quando fondammo, con altri amici (tra i quali Angelo Valdannini, ex giocatore della Libertas in Serie B) ed ovviamente praticanti ed appassionati, il Basket Viterbo. Ricordo che poi condividemmo, come colleghi allenatori, anche una sia pur brevissima esperienza a Grotte Santo Stefano, ove la locale società formò due gruppi giovanili. Anche se poi lasciai Viterbo, con Ugo ho mantenuto sempre stretti i contatti, prima per corrispondenza e poi, molto più spesso, attraverso i moderni strumenti tecnologici. E nelle mie visite a Viterbo non ho mai mancato di incontrarmi con Ugo per salutarci e per scambiarci le nostre notizie. L’ultima occasione è stata proprio il 29 Giugno scorso, alla presentazione del libro “Dieci” di Claudio Di Marco, a ricordare tanti episodi ed aneddoti della pallacanestro viterbese e dei suoi personaggi degli anni passati.

La perdita è molto importante, innanzitutto come uomo di famiglia (marito, papà e nonno), e come figura sportiva, la Stella Azzurra basket sicuramente ne avvertirà la sua mancanza. Ciao, Ugo, e salutaci tutti gli amici che hanno preceduto.

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