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MARSILIO PERINELLI, IL “BARESE” DI RONCIGLIONE ED HELENIO HERRERA

B come “Barese”. Così chiamavano Marsilio Perinelli, anche quando era un ronciglionese acquisito da tempo, giocatore tra i più validi della Tuscia dilettantistica degli anni Sessanta e Settanta. Nato a Bari vecchia, diventato poi ronciglionese a vita. Si è ricavato una bella professione da fisioterapista, ma prima ha giocato per tanti anni, uno dei liberi più apprezzati del calcio dilettantistico della Tuscia.

Una pietra miliare, ad esempio, del Pianoscarano di quell’epoca, ma anche diverse stagioni con la maglia – sempre rossoblù – della ridente cittadina cimina dove si integrò immediatamente, alla perfezione. A quel periodo, ad esempio, è legato un episodio del tutto particolare, una amichevole del Ronciglione contro la Roma, allenata dal mago Helenio Herrera, che aveva già fatto la storia all’Inter. Marsilio ci si mise di buzzo buono e insieme ai suoi compagni costrinse la Roma a non segnare gol per una cinquantina di minuti. I più deboli ci presero gusto e raddoppiarono le energie contro quelle maglie giallorosse che alcuni di loro avevano anche tifato molte volte, viste le simpatie che la “Lupa” godeva a Ronciglione.

Tutt’altro che una amichevole, con qualche scontro anche al limite del regolamentare e in uno di questi ci rimise proprio Perinelli, che rimase a lungo a terra, soccorso dai compagni di squadra e dal massaggiatore capitolino.

Aspettò che finisse la partita direttamente negli spogliatoti, a farsi curare e raccolse tante pacche sulle spalle, oltre agli incitamenti a riprendersi in fretta.

Ad un certo punto entra proprio lui, Helenio Herrera, che voleva sincerarsi delle condizioni di Marsilio e soprattutto per fargli i complimenti per la bravura mostrata in campo.

“Quanti anos tieni? Disse in uno spagnolo un po’ maccheronico. “Ventisei”, rispose Perinelli, che non sapeva cosa avesse spinto l’allenatore forse più famoso d’Italia a fare quel tipo di domanda.

“Peccato! Se tu fossi stato più giovane ti avrei subito fatto acquistare dal mio presidente”. Marsilio ringraziò calorosamente, mostrando il suo consueto sorriso. SI alzò e zoppicando un po’ accompagnò Herrera fino alla porta, ringraziandolo per l’ennesima volta.

(DAL LIBRO “ABC LE LETTERE DEL CALCIO)

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